Ristabilire la verità.
Maanche la verità tout court. E quindi affermare con pacatezza, ma senza timori, che la campagna sulla "pedofilia della Chiesa" ha un solo obiettivo. Non la ricerca della chiarezza, non il legittimo desiderio di giustizia, bensì l'attacco alla figura di Benedetto XVI, un Papa inviso agli alfieri del politicamente corretto, ai benpensanti sacerdoti del laicismo moderno. Il nuovo volume di Aldo Maria Valli «La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato», (Lindau Edizioni, pag.184) è questo: un tentativo riuscito di dirigersi al centro della verità, indagando le polemiche sullo scandalo della pedofilia nel clero e, in corrispondenza, l'insegnamento di Benedetto XVI. Temuto, scomodo, anticonformista. Due binari che scorrono paralleli, perché - come Valli, vaticanista al Tg1 e autore di molti saggi, mostra egregiamente - da un'onesta analisi dei fatti non possono non emergere i pregiudizi, i fraintendimenti spesso volontari, le opinioni improvvisate dei nemici del cattolicesimo. Di coloro, cioè, che hanno pensato di approfittare del dolore causato dai crimini di alcuni figli della Chiesa per sferrare l'ennesimo colpo alla credibilità dell'unica istituzione che parla il linguaggio del sacro e del trascendente in un mondo ormai globalmente avviato verso la secolarizzazione. Non si tratta di una novità, tutt'altro. Basta infatti aprire il Vangelo per scoprire che, una volta di più, "tutto è lì dentro". E ricordare quindi che "raccolsero pietre per scagliarsi contro di lui, ma Gesù si nascose e uscì dal tempio". Convincendosi che, forse, i nemici della Chiesa hanno compiuto un non trascurabile errore di calcolo. Come si può pretendere di mettere sotto scacco un uomo come Benedetto XVI, che guida la bimillenaria barca di Pietro senza alcun tentennamento, tenendo la barra sempre ferma sulla Tradizione quale fonte infallibile di vita e speranze future? Come si può sperare di intimorire un Papa tanto preparato al peggio da dire subito la sua elezione: "Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi"? Eppure il tentativo è in atto, spiega Valli. Lo scandalo è sbattuto in prima pagina e una rediviva inquisizione, stavolta contro il Papa, sembra imperversare su tutti i giornali e le televisioni del mondo. E se si appura Benedetto XVI, sin dall'inizio del suo pontificato, sulla pedofilia ha inequivocabilmente impugnato la bandiera della chiarezza e della "tolleranza zero" (nella consapevolezza che il Signore non lascia mai solo il suo popolo), fa niente: per imbastire altri processi, naturalmente falsi e calunniosi, si può sempre rispolverare qualche documento degli anni in cui Ratzinger era prefetto della Congregazione della dottrina della fede. Vecchia storia, si diceva. Ma la storia va sempre letta, perché inesauribile fonte di insegnamenti sulla verità. Il libro di Aldo Maria Valli di quella verità appare il racconto più convincente.