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Fenomeno Allevi

Allevi

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Talento o no? Musicista di valore o mero ripropositore di modelli del passato? In poco tempo Giovanni Allevi è diventato un vero e proprio caso musicale. Tra le frecce al suo arco c'è la vendita di 500 mila album in cinque anni. Contro di lui il giudizio di larga parte del mondo accademico ufficiale. Intanto tra pochi giorni uscirà il nuovo lavoro intitolato «Alien». E già si infiamma il dibattito. Giovanni Allevi, perché gli accademici ce l'hanno tanto con lei? Perché hanno paura. Tanta paura. Hanno capito benissimo quello che faccio e temono che il nuovo possa sconvolgere equilibri già precari. Cosa intende per equilibri precari? Il mondo della musica classica vive il problema di mantenere in vita qualcosa che non si riconosce nel presente. Come compositore, però, sento l'imperativo categorico di dare voce alla contemporaneità. Ma voglio che sia chiara la mia sconfinata ammirazione nei confronti della tradizione classica europea. Non è che alla base di tutto c'è un po' di invidia nei confronti del suo successo? Generalmente chi mi attacca non è un compositore e non ha avuto il tempo di analizzare la mia musica come farebbe un compositore. Se avesse di fronte qualcuno dei suoi detrattori cosa gli direbbe? Che sono molto onorato delle sue critiche. Sono orgoglioso degli attacchi che mi rivolgono gli accademici. Li conosco molto bene perché sono cresciuto tra loro. Gli attacchi sono la dimostrazione che la mia musica sta rappresentando un cambiamento importante. Le critiche sono una luminosa conferma che la strada che ho intrapreso è quella giusta. Certo non si può dire che la sua musica sia proprio il massimo dell'originalità o sbaglio? Beh non direi. Cerco di raggiungere l'ideale di una musica classica contemporanea che si esprime attraverso una forma classica che in «Alien» è la sonata.  E la sonata le sembra originale? La sonata è soltanto la forma in cui si inserisce la mia musica. È la scatola che ingloba al suo interno contenuti ritmici, armonici e melodici mutuati dalla contemporaneità. Ad esempio metto insieme ritmiche hip hop e armonie jazz. Mi lascio trasportare dai suoni che sento attorno a me. Un po' come facevano i grandi del passato. Insomma lei si sente un novello Mozart o Chopin? La copertina di «Alien» è la risposta più adatta (Allevi è fotografato a petto nudo ndr). Voglio spogliarmi di ogni definizione fino ad annullare passato e futuro. Ciò che conta è la musica. Tutto il resto non conta.

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