Coppi, il ciclista perfetto
Quella di Fausto Coppi è stata una parabola eccezionale e tragica: la storia di un ragazzo che ha avuto la vita sospesa tra il talento sportivo e le avversità della vita. Coppi è stato il «ciclista perfetto», in un'epoca in cui il ciclismo era la disciplina più seguita d'Italia, e come tale ha salutato lo sport e il mondo: quando è morto aveva da poco compiuto quarant'anni. Questa sera a Roma il ministro Bondi taglierà il nastro di un grande omaggio a Coppi, a cinquant'anni dalla morte: la mostra «Il campionissimo», nel Complesso Monumentale del Vittoriano, Sala Zanardelli, ingresso da piazza Ara Coeli. La mostra è suddivisa in cinque sezioni e si sviluppa in modo lineare, con un percorso rigorosamente cronologico. In esposizione soprattutto fotografie, ma anche filmati e cimeli. Non c'è solo il Coppi vittorioso, che alza il braccio sul podio, fissati da fotografie e testimonianze ci sono gioie e dolori del campione, i momenti felici e quelli di crisi. Si racconta del matrimonio con Bruna Ciampolini, la nascita della figlia Marina, il dolore per la morte del fratello Serse, la storia d'amore corsara con Giulia Occhini che costò ai due un processo per adulterio, e dalla quale nacque Faustino. Le immagini raccontano, oltre alla figura del «Campionissimo», la storia dei cambiamenti avvenuti in Italia tra gli anni Quaranta e Cinquanta, mettendo in risalto il contesto sociale e politico di quel periodo, facendo trapelare il significato, anche simbolico, delle gare ciclistiche e, ancora, suggerendo risvolti che vanno ben oltre lo sport e diventano momenti della Storia con la «S» maiuscola. La mostra «Fausto Coppi. Il campionissimo» sarà aperta al pubblico da domani al 31 ottobre. Gli orari: dal lunedì al giovedì: 9,30 - 18,30; venerdì, sabato e domenica: 9,30 - 19,30. L'ingresso è gratuito.