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Nolan: «Il mio viaggio con DiCaprio verso i sogni e le realtà parallele»

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L'abilitàdi Cobb (DiCaprio) di rubare alle persone i segreti del loro subconscio mentre sognano, per poi condizionarne le scelte, ne fanno un protagonista di primo piano nel mondo dello spionaggio industriale. Ricercato in tutto il mondo è costretto a lasciarsi alle spalle tutto ciò che ama, due figli e una moglie morta suicida per amor suo. Ma anche Cobb ha una chance di redenzione e potrebbe riuscire a innestare un'idea nella testa di qualcuno, così da prevedere ogni mossa del nemico. Ma chi è il vero nemico negli infiniti mondi paralleli che i sogni proiettano nella realtà? Per far accettare agli Studios di Hollywood un film tanto complesso, che si muove tra azione, immagini oniriche e sogni dentro ai sogni, Nolan non ha faticato troppo. «Mi sono ispirato a Kubrick, a film come "Matrix" o "2001 Odissea nello spazio", ma anche a scrittori del calibro di Borges - ha detto Nolan ieri a Roma - Ho scritto la storia dieci anni fa, in un periodo in cui il pubblico si domandava cosa fosse davvero reale. Per certi versi, "Inception" può considerarsi un film autobiografico, anche se inizialmente non ci avevo pensato. Ma a posteriori si può dire che la pellicola racconta i diversi livelli con cui si realizzano dei film. Al cinema, ad esempio, la figura dell'architetto non è altri che lo scenografo. Il successo ai botteghini internazionali di "Inception" (che ha finora incassato oltre 750 milioni di dollari) è comunque andato ben oltre le nostre aspettative. Avevo paura che fosse difficile per un vasto pubblico interpretare questa sorta di grande puzzle. Temevo che fosse percepito come un film troppo cerebrale, mentre la nostra volontà era quella di far vivere un'esperienza divertente ed emozionate. È una pellicola così piena di suggestioni e di variabili che stiamo ora pensando di trasporla in un videogioco». Il regista de «Il Cavaliere Oscuro» e «Insonnia» sta intanto preparando «Batman 3»: «La sceneggiatura è quasi pronta e il film dovrebbe approdare nelle sale nel 2012, ma per ora il 3D è un'esperienza che non prendo in considerazione, anche perché uso un tipo di schermo troppo grande rispetto a quello che si usa per il tridimensionale». Din. Dis.

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