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Quant'è bella la vita dei romani

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L'attrice Julia Roberts

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L'Italia, e in particolare Roma, rappresenta una sorta di nutrimento spirituale dov'è possibile godersi la vita, mangiando cibi genuini e saporiti, bevendo del buon vino, filosofeggiando con gli amici e dedicandosi al dolce far niente. «A Roma si vive alla giornata e molti americani non sono in grado di adeguarsi. Una volta che superi le frustrazioni e ti adegui pensi, però, che gli italiani in fondo hanno capito tutto». Questa la visione descritta da Elizabeth Gardner nel bestseller «Mangia prega ama» con oltre 6,2 milioni di copie vendute in America, oltre a 40 traduzioni nel mondo. Il romanzo da oggi sarà sul grande schermo (in 300 copie distribuite da Sony) dopo l'anteprima europea di ieri nella Capitale. Le riprese del film si sono svolte in gran parte a Roma, con Luca Argentero come star del cast italiano e a Napoli, oltre che in India e in Indonesia. Protagonista la 43enne Julia Roberts, con Javier Bardem e il regista Ryan Murphy. Per la prima volta l'anteprima (ieri al The Space Cinema Moderno) è stata un evento passato in diretta in tutte le sale del circuito. Il cast e il pubblico sono stati accolti da ragazze avvolte da variopinti sari indiani e da venti ballerini che hanno dato vita a coreografie con il fuoco, mentre un fachiro ha eseguito una levitazione per stupire il pubblico. «Mangia Prega Ama» racconta la storia vera di Elizabeth Gilbert (Julia Roberts), una donna americana che ha tutto ciò che può desiderare - un marito, una casa e una carriera di successo - ma dentro sente di essere insoddisfatta, confusa ed alla ricerca di cosa effettivamente desideri dalla vita. Appena divorziata, trovandosi ad un bivio, Liz decide di allontanarsi dal suo mondo e intraprende un viaggio intorno al mondo per ritrovare se stessa. In Italia riscopre così il piacere di mangiare; in India arricchisce la sua spiritualità e a Bali ritrova il suo equilibrio interiore grazie al vero amore del latin lover Bardem. «Interpreto una donna insoddisfatta, come ce ne sono tante - ha detto ieri la bella Julia con i capelli tinti di bruno per il film "Larry Crowne" appena finito con Tom Hanks - Anche a me è capitato di non sentirmi a un certo punto la persona che volevo essere e allora mi sono presa una pausa di due anni, anche a costo di dar fondo ai miei risparmi, nonostante mi arrivassero un mare di proposte. Ma ritrovare se stessi è importante, non è solo una questione di egoismo, se non nutri la tua anima abbastanza quello che poi offri agli altri non è il meglio di te. Mangiare, pregare e amare sono elementi indispensabili e tutti riconducibili all'amore». E sul fatto che il film sia pieno di stereotipi sull'Italia, sulle mete asiatiche e sulla ricerca di dio, l'ex «Pretty Woman» che considera «Il Rapporto Pelican» il film della sua svolta, risponde che «il film è fedele al libro. Sebbene, essendo una donna del sud capisco quanto sia fastidioso diventare oggetto di clichè». Bardem, sexy attore spagnolo appena sposato con Penelope Cruz da cui aspetta un figlio, interpreta un sentimentale brasiliano, padre divorziato, doppiato assurdamente in genovese. Sanguigno e disinvolto, ha raccontato che «molti Paesi del Mediterraneo, Spagna compresa, sono legati al turismo e il film rappresenta quello che il turista immagina di trovare a Roma. Anche in Spagna "Vicky Cristina Barcellona" di Allen non è piaciuto. In fondo, anche Audrey Hepburn e Gregory Peck in giro in vespa per Roma hanno tramandato un cartellone pubblicitario. Il potere del cinema è di far sognare. Certo, il mio idolo resta Mastroianni ne "La dolce vita", era il massimo della bellezza. L'Italia è un Paese eterno, con patrimoni straordinari, ma non capisco perché è eterna anche nel perseguire nell'errore di continuare a votare Berlusconi», ha concluso Bardem, conformandosi così alla banalità di certi divi stranieri che amano mettere il becco nella politica italiana.

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