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Quel viaggio nella memoria

Un'immagine del 21 agosto del 1968, quando l'Unione Sovietica punì la voglia d'indipendenza dei polacchi

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Un viaggio nella memoria dei crimini del comunismo. Nell'anno scolastico appena iniziato ci sarà una novità significativa: i ragazzi romani potranno anche studiare da vicino che cosa provocò il totalitarismo più devastante. Si aggiunge così anche un viaggio a Praga tra quelli destinati al ricordo, un viaggio che arricchirà il programma degli itinerari già sperimentati ad Auschwitz per approfondire la Shoah (voluto da Veltroni), alle foibe per imparare che cosa fu l'esodo giuliano-dalmata, a Berlino e a Hiroshima per comprendere il nazifascismo e i rischi della guerra nucleare (voluti da Alemanno). «Già con quello sulle foibe - spiega Laura Marsilio, assessore comunale alla Scuola - si era cercato di approfondire una pagina di storia troppo spesso affrontata solo in superficialità. Ora abbiamo deciso di dedicare un'offerta ad hoc. Vogliamo fare in modo che i nostri ragazzi sappiano che cosa sono stati i totalitarismi e senz'altro Praga è un luogo simbolo perché capitale di una nazione che ha vissuto l'orrore degli opposti estremismi». Il progetto avrà una parte fondamentale dedicata alla Rivoluzione di Velluto, ricordando l'importanza degli intellettuali in quel periodo storico. «Anni durante i quali - si legge nel documento predisposto dal Campidoglio - mai venne meno l'apporto e la presenza silenziosa ma tangibile di una classe intellettuale presente e attiva, pur se relegata in un angolo della società dalla spietata censura sovietica. Indicativa è stata la plebiscitaria scelta di porre, a termine della Rivoluzione di Velluto, come capo dello Stato proprio un intellettuale e scrittore, protagonista assoluto della riconquistata libertà: Vaclav Havel». Naturalmente il percorso attraversa proprio il 1968, un anno rivoluzionario. E soprattutto di diverse rivoluzioni, a tratti opposte. Nell'allora Cecoslovacchia divenne una rivolta contro il regime comunista: «Un solo esempio di corrispondenza e di capacità di recepire e interpretare a proprio modo - è scritto nel progetto - i cambiamenti in atto in tutto il mondo occidentale è dato dalla riflessione su come la ribellione ai padri che percorse il '68 presso i Paesi liberi, diventa a Praga, nella celeberrima pagina della Primavera». Una tappa sarà anche al monumento a Jan Palach, in piazza Venceslao nella capitale ceca, dove il giovane studente si diede fuoco in nome della libertà. Il programma, come anche gli altri, è destinato ai ragazzi degli istituti superiori. Lo schema è lo stesso già collaudato nelle altre esperienze. C'è una prima fase di formazione per i docenti, poi vengono invitati storici e accademici a tenere lezioni sui fatti di quegli anni. Quindi vengono organizzati dei cineforum. Il Comune suggerisce anche dei film: Kolija, Katyn, Porzus, Il bambino con il pigiama a righe, Treni strettamente sorvegliati, Gli angeli del potere, Le vite degli altri, Good bye Lenin. Sono poi consigliati autori, scrittori, intellettuali da leggere: Franz Kafka, Jaroslav Hasek, Ian Neruda, Bohumil Hrabal, Jaroslav Seifert, Milan Kundera, Vaclav Havel. Infine il viaggio, messo in calendario per il prossimo marzo. Saranno scelti sei studenti di almeno due classi diverse scelti «sulla base di un criterio di meritocrazia e di autentico interesse nei confronti della tematica affrontata». Poi il ritorno a casa. Anzi, a scuola dove i ragazzi prepareranno un elaborato finale e spiegheranno ai loro compagni di scuola che cosa hanno visto, che cosa hanno rappresentato. Spiega la Marsilio: «Vogliamo arrivare fino al 1989. Tutti noi ricordiamo la rivoluzione delle candele e dei fiori. Una manifestazione iniziata per ricordare le atrocità del nazismo e ma che è finita per diventare una protesta contro l'allora regime. Ecco, forse in quell'atto, in quel giorno c'è la sintesi di quel che vogliamo trasmettere ai giovani. La lotta a ogni totalitarismo, la difesa della libertà, la protesta senza spargimento di sangue».

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