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Sophia Loren, Enrico Castellani, Maurizio Pollini.

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Laprima riceverà il trofeo per il cinema, il secondo per il settore pittura, il terzo per la musica. La cerimonia si svolgerà il 13 ottobre. Ma l'Italia non è di certo nuova a un riconoscimento del genere. Altri e autorevoli artisti, prima del trio nostrano, hanno ricevuto il premio che affonda le sue radici nel (lontano) 1989. A livello nazionale - per la scultura - l'hanno ricevuto Umberto Mastroianni e Pomodoro e ancora Renzo Piano, Berio, Abbado. E per il cinema? Non poteva mancare Federico Fellini. Insieme a lui, ma a livello internazionale, sono stati premiati Ingmar Bergman, Peter Brook, Ken Loach, Richard Meier, Gae Aulenti, César. Per il 2010, comunque, l'Italia ha conquistato tre posti su cinque. Ad annunciare la cinquina ieri a Roma, l'onorevole Lamberto Dini, consigliere internazionale dell'Imperiale. Gli altri due, a tagliare il traguardo, sono stati la scultrice tedesca Rebecca Horn e l'architetto Ito Toyo. A loro andranno un premio di 15 milioni di yen (circa 133 mila euro), un diploma e una medaglia conferiti dal Patrono Onorario della Japan Art Association, il Principe Hitachi, durante la cerimonia (Tokyo) del prossimo 13 ottobre. A parte «il sole d'Italia» - così recita il soprannome della Loren - il premio servirà anche a scoprire i quadri tridimensionali di Enrico Castellani, classe '30: «Le mie opere vivono di vita propria - ha spiegato - e non mirano a fornire alcun messaggio». E benché neanche Maurizio Pollini abbia bisogno di presentazioni, di lui è bene ricordare una serie di curiosità, tra le quali: il musicista iniziò a suonare il piano all'età di cinque anni. Diciottenne, si assicurò il premio Chopin. «La musica moderna - ha detto - non fa parte della vita delle persone comuni. Dobbiamo far sì che un maggior numero di giovani si accosti a essa».

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