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Insinna: «Mi voleva Mediaset Sarò lo sbirro della concorrenza»

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Laconfessione è di Flavio Insinna che, domani sera, torna su Raiuno nel ruolo del commissario Diego Santamaria, nel secondo sequel della serie «Ho sposato uno sbirro». Nel cast, oltre Christiane Filangieri, ci sono Luisa Corna, Antonio Catania, Luca Calvani, Francesco Arca. Che ruolo avrebbe dovuto avere? «Credo un nuovo personaggio protagonista». E adesso si dovrà scontrare proprio con I Cesaroni «Riconosco che il cast de I Cesaroni è di altissimo livello. Ma anche il nostro è un progetto di prestigio e qualità. Non temo più gli scontri frontali. I miei lavori sono stati mandati contro le più importanti produzioni della concorrenza. Don Bosco addirittura contro il Grande Fratello». A Mediaset ci andrà comunque. Non dovrà condurre La Corrida? «Se i Cesaroni faranno troppi ascolti, non vado. Scherzi a parte, io non ho firmato alcun contratto con Mediaset. Per adesso ci parliamo soltanto». Apporterebbe dei cambiamenti alla formula dello show? «Non mi limiterei a presentare i concorrenti, ma, nel rispetto profondo di Corrado, traghetterei la trasmissione in un contesto adatto alle mie corde professionali, coadiuvato da un team di collaboratori di fiducia». Con il regista Andrea Barzini c'è un progetto.. «Vorremmo realizzare una fiction sui ragazzi strappati alla camorra. Il titolo potrebbe essere: I giorni buoni. Tra poco arriverà su Raiuno la miniserie L'ultima trincea. Accanto a me ci sono Nerì Marcorè e Ambra Angiolini».

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