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Accardo: «La musica salva i giovani»

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LorenzoTozzi L'Europa è una grande scuola per la musica classica. Il sinfonismo è un patrimonio dell'umanità ormai diffuso nei cinque continenti e non c'è orchestra da Sidney a Toronto che non abbia in repertorio Beethoven o Brahms. Un esempio eloquente è l'Orchestra Bolivar del Venezuela, voluta da Abreu sotto il patrocinio di Abbado, a riunire nella pratica musicale tanti giovani di difficili origini. Questa sera in omaggio a Istanbul, quest'anno Capitale europea della cultura, sarà di scena (Parco della Musica) la Giovane Orchestra Nazionale Turca sotto la direzione di Cem Mansur con la presenza straordinaria di Salvatore Accardo, che esegue lo splendido Concerto in re maggiore di Ciaikovsky. «Ad Istanbul hanno scelto giovani di tutti i conservatori turchi per un progetto triennale - racconta l'illustre violinista - In Italia tre anni fa con il Conservatorio di Napoli avevo realizzato un progetto simile con risultati soddisfacenti. Ma poi la cosa è andata a morire». Non ha l'impressione che l'attenzione per la cultura vada scemando? «Molto dipende sicuramente dalla crisi economica internazionale, ma ci sono Paesi come la Francia e la Germania che non subiscono il contraccolpo: tutti i concerti sono sempre pieni e ci sono parecchie orchestre, anche due nella stessa città. Le partiture dei grandi sono qualcosa di sacro che dobbiamo trattare con umiltà e rispetto. Dico sempre che per me Schubert è un angelo e Mozart è Dio». È sufficiente quello che si fa per i giovani? «Non è mai sufficiente. Loro sono il nostro futuro e porteranno avanti questo Paese, ma bisogna metterli in condizione di studiare in modo migliore e di lavorare. Una volta c'erano molti meno giovani in gamba, oggi abbiamo più talenti ma senza sbocco lavorativo. Ho l'impressione che a regnare sia l'ignoranza musicale. Invece la musica è anche un fatto culturale importantissimo anche dal punto di vista sociale. La musica salva i giovani: in tanti anni non mi è mai capitato uno studente tossicodipendente. La Tv non fa nulla: si parla di audience, ma si fanno concerti a notte fonda. Basterebbe un giorno alla settimana. La musica è la lingua per eccellenza: i giovani turchi non parlavano altre lingue, ma con la musica ci è capiti subito. Questo è il miracolo». Cosa consigliare ad un giovane di talento? «Oggi ci sono insegnanti bravi più nei piccoli conservatori. Il problema non è la didattica ma l'inserimento. Ogni regione dovrebbe avere una sua orchestra. È una cosa fattibile con i giovani che abbiamo. Oggi c'è troppa musica inutile in giro: negli alberghi, ascensori, aeroporti, musica noiosa. Non c'è più il silenzio e la gente è abituata ad ascoltare distrattamente qualsiasi cosa».

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