Questa sera alle 21.20 il musical di Michele Guardì con Lola Ponce e Giò Di Tonno
Èuna produzione Europa Europa con la partecipazione di Europroduzione. La presentazione dell'opera, avvenuta il 18 giugno scorso a Milano nello stadio di San Siro, sinora utilizzato solo dalle rockstar, è stata definita dalla stampa un «trionfo», sottolineato dalla strepitosa accoglienza che i 20mila spettatori hanno riservato alla messinscena del grande spettacolo, accompagnato da continui applausi e da una standing ovation finale di venti minuti. La Rai, oltre alla trasmissione su Raiuno, si è riservata con Raitrade la realizzazione di un Cd con le musiche live dell'opera e quella di un Ddv in alta definizione che sarà distribuito tra una settimana. Il cast è composto da: Graziano Galatone (Renzo), Noemi Smorra (Lucia), Paola Lavini, Vittorio Matteucci, Christian Gravina, Antonio Mameli, la piccola Andreagaia Wilderk e con la partecipazione straordinaria di Lola Ponce nel ruolo della Monaca di Monza e di Giò Di Tonno nel ruolo di don Rodrigo. La bella Lola a «L'intervista», appuntamento del Tg1 a cura di Adriana Pannitteri, ha detto: «Sono una monaca di Monza davvero passionale». La storia è ispirata a quella classica, scritta da Alessandro Manzoni nel 1827 in quello che viene considerato il primo romanzo italiano. I due immanorati, Renzo e Lucia, vivono invece la loro avventura d'amore tra il 1628 e il 1630. Il regista Michele Guardì,autore di teatro, cabaret, radio e televisione, è originario della provincia di Agrigento. Da più di 40 anni vive e lavora a Roma. Fra i suoi programmi si contano «Scommettiamo che ?», «I fatti vostri», e «Domenica in». Per ben tredici anni è stato direttore artistico del Teatro Pirandello di Agrigento. Ne «I Promessi Sposi» ha curato la riduzione teatrale e la stesura del testo, sintetizzando l'opera di manzoni. Il tipo di riduzione e il testo sono stati studiati per adattare l'opera anche a un pubblico internazionale e permettere una circolazione più ampia nel circuito teatrale e televisivo estero. Delle musiche si è occupato Filippo Flora, anche lui di Agrigento, che debutta con quest'opera all'età di settantotto anni. I personaggi sono stati trattati con grande rigore storiografico e ne è stata esaltata la rilevanza poetica. Il musical, ispirato alla grande opera manzoniana, si compone di dieci protagonisti, dieci comprimari, quaranta ballerini, e coristi che cantano dal vivo sulle basi musicali realizzate da una grande orchestra sinfonica e un coro di quaranta elementi. La scenografia si compone di tre grandi palcoscenici ruotanti su un fronte di quaranta metri, costumi e coreografie da grande teatro musicale. Tutto questo per celebrare il più grande romanzo italiano, con continui rilanci all'attualità . Le problematiche che vengono affrontate sono l'amore, il potere, ma anche la giustizia e la fede. L'opera si conclude con una spettacolare pioggia catartica che vince la peste: il trionfo della vita.