«Vi sfido a cucinare in tv», parola di chef

Borghese,come funzionerà "Cuochi e fiamme"? «È un po' come fare un game-show con amanti del buon cibo, anche se non sono professionisti. Parliamo di appassionati che si sfidano in quattro prove: manualità, abilità, creatività e presentazione. Si mettono alla prova e c'è una giuria che dà un punteggio. I nostri giudici sono Fiammetta Fadda, Leonardo Romanelli e una blogger, Chiara Maci». E gli sfidanti? «I partecipanti hanno due dispense dove possono prendere tutti gli ingredienti che gli occorrono e possono usufruire di me per un aiuto». Quanti concorrenti si sfideranno a puntata? «Due». Come li avete selezionati? «Attraverso il mio sito www.alessandroborghese.it e attraverso il sito di La7. Hanno dovuto inviare un curriculum: abbiamo fatto delle interviste sui loro gusti gastronomici. Confidiamo nel fatto che ci sia una storia da raccontare - divertente - e che abbiano una gran voglia di sfidarsi». Chi vince? «Si vince in base a un punteggio dato dai giudici». La storia più carina che ha ascoltato? «Ce ne sono svariate. Tipo quella della mamma che cucina e del marito, che non sa cuocersi neanche un uovo». Lei nella sua carriera si è trovato a dover superare prove di questo tipo? «Di continuo. Ho fatto una lunga e gran bella gavetta, per poter accedere - avere la possibilità - di fare delle cose importanti. Sono stato in giro per il mondo e ho incontrato dei grandi maestri. Bisogna imparare, imparare, imparare. Le sfide sono emozionanti e anche questa è stata una sfida». Prossimi progetti? «Intanto speriamo che questo vada bene. Il prossimo? Insegnare alle madri come nutrire i propri figli. Potrebbe sfociare in un corso o in un programma televisivo o potrebbe andare a finire su internet. Io ho una società che si occupa di cene su misura, di aperture di locali, inaugurazioni... Mi occupo di tutto ciò che ruota attorno al cibo. Poi partirà: "Cortesie per gli ospiti" per Discovery real time (anche sul digitale terrestre)». Cucina francese o cucina italiana, cosa sceglie? «Diciamo che preferisco la nostra, quella mediterranea».