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La SinatraMania va a Hollywood

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Leluci di Las Vegas si sono spente soltanto una volta nella storia. La notte del 14 maggio 1998 e Frank Sinatra era morto da poche ore. Lui che la città del divertimento aveva contribuito a costruire. Sulla sua voce, però, le luci non si sono mai spente del tutto e «The Voice» continua a infrangere record anche dodici anni dopo la sua scomparsa. Ora scende in campo anche Martin Scorsese, il regista Premio Oscar che su Sinatra sta girando un film biografico con De Niro e Pacino. La famiglia del cantante (originaria di Rossi, un paesino ligure) e il regista si sono scontrati sul taglio da dare al racconto: più soft come chiedono gli eredi o centrato sugli eccessi dell'artista come vuole Scorsese? Sinatra non è stato solo uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi. È stato l'amante e il marito di alcune tra le più belle donne della sua epoca e il giustiziere violento che se la prendeva con la stampa quando questa era troppo invadente o insolente. Sinatra si è sposato quattro volte. Con il suo amore di gioventù Nancy Barbato da cui ebbe tre figli, con Ava Gardner, la vera passione della sua vita da cui non si separò mai veramente del tutto. Con una giovanissima Mia Farrow con cui finì dopo due anni. Infine con l'ultima, Barbara Blakely Marx, ex moglie di Zeppo Marx, che rimase con lui fino all'ultimo respiro. Infinite furono le sue amanti: da Raffaella Carrà a Marilyn Monroe. E neppure a 80 anni poteva considerarsi realmente pacificato. La modella Kate Moss racconta di essere stata circuita da Sinatra proprio alla festa dei suoi 80 anni. The Voice la fece circondare dalle guardie del corpo e le diede un bacio mozzafiato. Sempre a cavallo tra establishment e malavita, Sinatra è stato amico di Kennedy, Nixon e Reagan che lo hanno invitato in più di un'occasione a cenare o cantare alla Casa Bianca durante le cerimonie ufficiali. Parallelamente manteneva rapporti sospetti con personaggi della mafia italoamericana come Carlo Gambino (con cui fu fotografato) o Johnny Rosselli (che pare lo aiutò a essere scritturato nel film «Da qui all'eternità»). E che dire dei suoi casinò di Las Vegas? Luoghi di perdizione tra mafia e alcol, per anni furono la sua seconda casa. Sinatra fu tutto e il contrario di tutto. Fischiettando «...I did it my way».

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