Parla italiano il Museo di Chopin
Scagli la prima pietra chi non ha mai sognato o fatto sognare sulle note di un Preludio, un Notturno o una Ballata di Chopin. Il compositore polacco al 100%, ma di famiglia di origine francese, è di quelli che con la sua musica ci ha illuso in un mondo migliore, interiore, fatto di sentimenti profondi, a volte anche di inattese ribellioni di fronte ai soprusi del destino. Quest'anno, insieme ma molto più del coetaneo Schumann, a celebrarlo è davvero tutto il mondo, come si conviene ad un genio della musica senza aggettivi e senza frontiere. Festival, concerti e manifestazioni su Chopin, il romantico poeta del pianoforte, si sono tenuti o si terranno dall'Expo di Shangai a Nantes, dalla cattedrale di S. Stefano in Vienna al Cairo, da Berlino a Bruxelles e naturalmente a Parigi (Salle Pleyel e Cité de la Musique), città dove ancor giovane si spense il 17 ottobre 1849 al n. 12 della centrale Place Vendôme. Una particolare celebrazione lunga un anno per la Polonia, che deve tanto al suo ambasciatore in musica. Ospiti tra i primi i luoghi deputati a Varsavia: il nuovo Centro Chopin, la casa natale a Zelazowa Wola e il Castello Ostrogski (un palazzo seicentesco costruito da italiani) nel quale è allestita da architetti italiani come Ico Migliore e Mara Servetto. Vincitori di un concorso internazionale, un permanente museo multimodale all'avanguardia in cui il visitatore può esplorare liberamente in full immersion il percorso creativo di Chopin. Undici differenti paesaggi tematici che ne fanno un «museo aperto», in 8 lingue e 5 diversi livelli di approfondimento, in cui ogni visitatore diventa attore protagonista di un suo percorso sonoro e visivo. Gli stessi luoghi che si sono riempiti quest'anno di sue note e che ospiteranno in ottobre il Concorso pianistico internazionale più importante del mondo. 1400 eventi diversi che vogliono riporre Varsavia, città completamente distrutta durante l'ultimo conflitto mondiale ed ora candidata a capitale europea per il 2016, al centro dell'attenzione internazionale. A Chopin si sono ispirati quest'anno non solo la danza con un balletto di Pascal Bartes, ma anche stelle del pop, del rock e del jazz che hanno svisato temi del musicista polacco. Nel comitato celebrativo i nomi di Boulez, Gorecki, Penderecki ma anche di Al Gore e di Domingo. In Italia tra le iniziative collaterali si segnala la recente pubblicazione della LIM degli atti del convegno tenutosi al Conservatorio Respighi di Latina interamente dedicato a «George Sand, la musica e i musicisti romantici», a fare luce sulla eccentrica compagna di Chopin. Un personaggio ambiguo e discusso, scrittrice ed ispiratrice che illumina molto il côté umano del musicista, con cui convisse alla Certosa di Valdemosa a Palma di Maiorca e a Nohan. Ma l'enigma dell'uomo Chopin resterà per sempre nascosto dietro le sue magnifiche note affidate al prediletto pianoforte.