Lando Buzzanca spegne sul set 75 candeline
Èquello che è accaduto a Lando Buzzanca, che oggi festeggerà il proprio compleanno sul set de «Il restauratore», serie tv per Raiuno in dodici puntate, che andrà in onda in Primavera (tra i primi ciak quelli girati in piazza di Pietra e al Tempio di Adriano nella Capitale). «Li festeggerò a Belgrado lavorando - racconta l'attore - la troupe non saprà niente perché non voglio sentirmi cantare - scherza - "Tanti auguri a te". Sicuramente sentirò mia moglie e i miei figli e per me sarà sufficiente». Nella fiction per vendetta uccide due uomini. Che a loro tempo uccisero sua moglie. Così lui è costretto a passare anni e anni in galera e a diventare un uomo nuovo, imparando il mestiere del restauratore appunto, proprio come recita il titolo. Fatto sta che lui, Lando Buzzanca in arte Gerlando, è tornato di nuovo in pista. Un attore che, essendosi fatto da solo, ha dovuto adattarsi - a inizio carriera - a fare lavoretti umili prima di cimentarsi nel variegato mondo dello spettacolo e così realizzare il suo sogno. Sebbene abbia accettato una particina nel kolossal «Ben Hur», il debutto lo deve tutto a Pietro Germi (1961), che lo vuole in «Divorzio all'italiana». La sua carriera proseguirà tra alti e bassi e soprattutto con successi come «Il merlo maschio», «L'arbitro» e «Il sindacalista». È così facendo che recita accanto alle grandi protagoniste del momento come Claudia Cardinale e Barbara Bouchet. A metà degli anni Settanta cala l'interesse per il tipo di personaggio interpretato da Buzzanca e, inevitabilmente, diminuiscono gli impegni cinematografici dell'attore, che non si piega alla svolta «scollacciata» della commedia all'italiana, rifiutando di comparire nelle pellicole che renderanno famosi svariati personaggi. Lui preferisce lavorare in radio, dove per qualche anno sarà protagonista del programma «Gran Varietà» con il grottesco «Buzzanco», erede del personaggio televisivo inventato per la serie «Signore e signora». Dopo alcuni anni di lavoro in teatro, torna nel 2005 sul piccolo schermo con una fiction dal titolo «Mio figlio», diretta da Luciano Odorisio, nel ruolo del padre di un ragazzo gay. La fiction ottiene un grande successo di pubblico. Ma il successo di Buzzanca non si limiterà all'Italia.