Il camaleonte Portman
Alcuni la ricordano per la partecipazione a «Star Wars», altri per averla vista in «Léon». Alcuni giurano sulla sua partecipazione a «Tutti dicono I love you» di Woody Allen e a «Heat. La sfida». Lei è Natalie Portman (questo il nome d'arte, il nome vero dell'attrice nata a Gerusalemme è Natalie Hershlag), donna che a breve - il 1 settembre - aprirà la 67esima Mostra del cinema di Venezia. E lo farà con un bacio saffico. Eh sì, perché la camaleontica star del cinema hollywoodiano comparirà da protagonista in «Black Swan», di Darren Aronofsky: una pellicola tra il sogno e la realtà. Ma non sarà la prima donna. O almeno, non lo sarà nelle intenzioni del regista che l'ha voluta far recitare fianco a fianco con l'attrice Mila Kunis. Loro nel film sono due ballerine (anche se un cigno, come recita il titolo, stavolta è nero): Nina (la Portman) e Lily (Mila Kunis). Sono attaccate morbosamente l'una a l'altra ma si ritrovano a lavorare insieme. C'è una vicendenvole attrazione anche se le due - fondamentalmente - sono antagoniste. È un thriller bello e buono. E attenzione. C'è di più perché il cast è stellare. Tra i nomi, infatti, compaiono anche quelli di Winona Ryder e Vincent Cassel, felice e francese marito della nostra Monica Bellucci, attesissima in laguna. Ma, alla 67esima Mostra del cinema ci sarà spazio anche per i film italiani (sul sito www.labiennale.org. è possibile consultare il calendario completo). L'opera prima di Ascanio Celestini «La pecora nera» con Ascanio Celestini, Giorgio Tirabassi, Maya Sansa sarà proiettato giovedì 2 settembre. Il sabato sarà la volta di «La passione» di Carlo Mazzacurati con Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Corrado Guzzanti, Cristiana Capotondi, Stefania Sandrelli, Kasia Smutniak. Martedì 7 settembre toccherà a «Noi credevamo» di Mario Martone con Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Toni Servillo, Luca Zingaretti, Michele Riondino, Francesca Inaudi, Anna Bonaiuto. Mentre giovedì 9 settembre verrà presentato «La solitudine dei numeri primi» di Saverio Costanzo con Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Filippo Timi, Isabella Rossellini. Bisognerà aspettare la data del 3 settembre per la cerimonia di premiazione del Leone d'Oro alla Carriera a John Woo con la proiezione del suo ultimo film «Reign of assassins» (fuori concorso). Insomma, dal 1 all'11 settembre, data in cui saranno spente le luci del festival, ne vedremo delle belle. Il primo a scommettere sui nuovi orizzonti del cinema italiano e internazionale, è il direttore Marco Muller. «Oltre ai quattro film in concorso - ha commentato - e alle grandi promesse fuori concorso da Michele Placido (come "Vallanzasca") a Gabriele Salvatores (1960) allo straordinario Toni Servillo di "Gorbaciof" di Stefano Incerti, ci sono tre prototipi di nuovi modi di produrre come "Tarda estate" di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani, prodotto - ha continuato - dal Dipartimento Comunicazione e Spettacolo con l'inedita collaborazione di Gianluca Arcopinto; "Ward 54" di Monica Maggioni prodotto in collaborazione da Rai Cinema e Tg1 e "Il loro Natale" di Gaetano Di Vaio sulle donne dei carcerati autoprodotto dall'associazione di ex carcerati di Poggio Reale "I figli del Bronx"». Grande assente Pupi Avanti, che non ha accettato la proposta di andare con il proprio film al Festival di Venezia fuori concorso. Anche quest'anno la Mostra del cinema i numeri ce li ha tutti: l'atmosfera che si respira, la laguna e le grandi star sul red carpet faranno il resto.