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Due lune illuminano la notte del Colosseo

Roma, il Colosseo

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La suggestiva luce di due lune, una vera e l'altra «artificiale», hanno tenuto a battesimo sabato sera l'apertura straordinaria del Colosseo, che ha fatto registrare il tutto esaurito con 240 spettatori. Sono già prenotate tutte le visite fino al 2 ottobre, ragione per cui la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Roma, il Ministero per i Beni Culturali e Pierreci Codess stanno studiando un'altra serata di apertura da affiancare a quella del sabato o il prolungamento fino al 23 ottobre. Sono tanti i romani, oltre ai turisti che in questo periodo affollano la Città Eterna, che vogliono ammirare di notte il monumento più rappresentativo della città. Quando saliamo le ripide scalinate e ci affacciamo dalla balconata del secondo anello, ci troviamo davanti uno spettacolo da togliere il fiato. Una grande mongolfiera, ancorata al centro dell'Anfiteatro Flavio, illumina le arcate, le gallerie e l'ipogeo con una luce simile a quella della luna, in modo da esaltarne tutta la maestosità. L'odore di terra e il gracidio delle rane, che si trovano nei sotterranei, contribuiscono a rendere ancora più suggestivo lo spettacolo, con la mente che prova a immaginare quegli spalti affollati da 80.000 spettatori trepidanti, mentre nell'arena i gladiatori combattono contro gli animali feroci. Colpisce anche il bagliore della luce riflessa dai pavimenti in marmo, ancora luminoso nonostante i 2.000 anni di storia e i 5.000 spettatori al giorno che lo calpestano. La visita guidata inizia con la genesi del progetto del Colosseo, così chiamato perché si trovava nel luogo dove sorgeva l'imponente statua dedicata a Nerone, e con l'interessante ricostruzione dei sotterranei e degli ascensori, i quali utilizzavano un sistema di corde e contrappesi utilizzato anche nelle abitazioni moderne. Si prosegue poi attraverso il corridoio del secondo anello, fino allo spazio dedicato alla mostra «Gladiatores», con le ricostruzioni di armi e di accessori che venivano utilizzati nell'arena. Esistevano due tipi di giochi gladiatori: le «munera», nei quali si ricevevano premi in denaro da parte dell'imperatore e le «venationes», nei quali i gladiatori combattevano contro gli animali, in particolare quelli esotici come tigri, elefanti e leoni. Se alcuni gladiatori erano professionisti del combattimento, molti altri erano prigionieri di guerra e condannati a morte, che venivano gettati nell'arena dopo tre giorni di digiuno. Il tour si conclude proprio sul piano dell'arena, dove ci si affaccia sulla intricata rete di sotterranei, mentre a destra si staglia la grande croce, risalente al Settecento, che ogni anno è tappa della Via Crucis. Il sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali Francesco Maria Giro, soddisfatto per il successo dell'iniziativa, ha annunciato per l'autunno l'apertura del terzo anello e dei sotterranei, mentre a breve inizierà una gara per trovare sponsor privati che finanzino il restauro conservativo completo dell'Anfiteatro Flavio, previsto per il 2013. «Dobbiamo evitare concerti, concertoni e feste paesane all'interno dell'area archeologica - ha sottolineato Giro - Le aree archelogiche si valorizzano aprendo zone attualmente inaccessibili, mettendole in sicurezza, illuminandole meglio e costruendo nuovi percorsi guidati».

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