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La ricetta della felicità spiegata dalla vecchia zia

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Lavecchia storia di una femmina di buon senso. Consigli vintage che ben si adattano all'attualità dispensati da una zia che tutti vorremmo avere. Perché le zie e le donne di altre epoche non erano tanto diverse da quelle di oggi e nemmeno i problemi e le dinamiche della vita coniugale. E così, ecco in ordine alfabetico l'Adulterio, la Calvizie, la Castità, le Donne, la Felicità, la Flatulenza, la Felicità, l'Invidia, le Rughe, il Sesso, gli Uomini… Sono «I consigli di zia Epp alle donne di oggi» (Sanzogno, pag 188) come recita il sottotitolo «Il quaderno privato di una lady vittoriana, dagli afrodisiaci alla castità, dalla proprietà segreta delle violette all'elogio delle buone letture». Una raccolta di lezioni di vita lasciate in eredità da Victoria Elspeth Marr (1871-1947) che non tralascia ricette come la complicata zuppa di pesce di Lisbett, passando per i metodi casalinghi della pulizia degli anelli d'oro. Nata in Scozia, fece la cameriera a Parigi, ebbe un amante aristocratico che le lasciò un figlio di cui persero le tracce. Lei tornò al patrio villaggio, pianificò a tavolino il suo matrimonio, lavorò nell'ufficio postale e nascose a tutti la sua precedente vita piuttosto eccentrica. Il manuale è stato mandato in stampa da Christofer Rush, pronipote da parte di madre della Marr che dice: «Nonostante sia morta prima che compissi tre anni, rimane il mio primo e più vivido ricordo d'infanzia». Il libro è tratto dal primo dei suoi quaderni di appunti, concepiti non per essere pubblicati. «Sono pagine», scrive il pronipote «che insegnano a vivere, appunti che ci spingono a essere noi stessi. La risposta di una donna alla vita». Forse per questo stanno diventando quasi un feticcio di un certo capriccioso seppur colto postfemminismo. Così la Marr dipinge l'altra metà del cielo: «Le donne sono la culla della civiltà. Dal nostro ventre nascono imperatori e idioti, che talvolta coincidono nella stessa persona (…). Attraversa il mondo con il naso puntato verso le stelle, i capezzoli ben dritti davanti a te e la testa alta. Gli uomini sono la gloria, la burla e l'enigma, ma tu sei la meraviglia vivente del mondo: le altre sette sono solo storia». Ecco la voce Adulterio: «Meglio commettere adulterio all'estero, anche se non troppo a est, dove ti lapiderebbero al minimo battito di ciglia. Più a oriente andrai, più in basso sarai nella scala del creato. Italia e Spagna sono luoghi splendidi per concedersi una scappatella, tuttavia è la Francia la culla dell'incostanza. Lì se tuo marito ti è infedele e tu lo pugnali al cuore, ti offriranno un pubblico riconoscimento e ti appenderanno ghirlande al collo. In Inghilterra appenderanno te per il collo». Come consiglio a una ragazza che arrossisce dice di bere un bicchierino di un composto di genziana in infuso, altrimenti l'uomo che ha appena fatto un complimento «farà dietrofront in tutta fretta e tu rimarrai vergine». È chiara l'idea che ha dell'Infedeltà zia Epp: «È una caratteristica tipicamente maschile. Dagli uomini perciò aspetta incostanza. Quindi o l'una o l'altra: o non resterai delusa o sarai piacevolmente sorpresa». Saggio il monito sull'infelicità: «Per evitarla, non dovresti desiderare nulla, il che è impossibile, perché l'uomo non può vivere di solo pane. L'infelicità è parte dell'esistenza umana. Accettala come tua condizione … e sii felice». Vale per maschi e femmine, mariti, mogli, amanti… perché non c'è alcuna differenza, ieri come oggi.

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