Dieci partite giallorosse
«Il mio sogno? Avere Totti in prima fila». Non potrebbe essere diversamente per uno tanto giallorosso da dedicare alla Roma e alle sue più celebri sfide ben dieci diversi monologhi teatrali, praticamente un'intera stagione. S'intitola proprio «Dieci partite» il progetto che vedrà Giuseppe Manfridi ancora nella doppia veste di autore e narratore sul palco del «FontanonEstate 2010» lunedì 23 e martedì 24 agosto e poi il 6 e 7 settembre. Un progetto nato quest'inverno da un'idea del giornalista sportivo Daniele Lo Monaco, che ha già portato al teatro Vittoria i suoi primi tre appuntamenti, ma che ripartirà dal 18 ottobre al Teatro dell'Angelo con la collana completa delle «Dieci partite», in altrettante serate-evento. «Ogni partita porta in sé anche il suo mondo epocale», racconta Manfridi. Protagonista assoluta ora è la sua squadra del cuore, la Roma. E ricorda «Lazio-Roma 3-3» giocata nel '98 e ora riproposta il 23 e 24 al Fontanone, a tre giorni dall'inizio del campionato, con la «Magica» impegnata all'Olimpico contro il Cesena. «Il '98 fu l'anno dello 06 introdotto prima dei numeri telefonici - prosegue l'autore -. Mentre noi cercavamo di districarci nelle peripezie delle interurbane, la Roma portava a casa quell'epico pareggio, in cui da soli ci annullammo il gol del 4-3 di Del Vecchio». Solo, in una scena quasi nuda, con la regia di Stefano Sparapano, Manfridi ripercorre quei mitici novanta minuti. «Una partita è per sempre», scherza lui, che in questi dieci racconti (editi anche in libretti da La mongolfiera) cita insieme Shakespeare e Pruzzo, il romanista Carmelo Bene e il presidente Viola, Totti e Wittgenstein, fino al filosofo Walter Benjamin per analizzare il gesto di Falcao che si tira su la manica della maglia dopo un gol. Il 6 e 7 settembre, sempre al Gianicolo, tocca a «Roma-Liverpool 1-1» dell'84.