Ramadan digiuno e purificazione
Purificazione e solidarietà. Il sacro mese del Ramadan, il tempo del caldo torrido, è iniziato oggi in tutto il mondo islamico. Ieri in Europa e poi via via che la luna si manifesta in tutto il Pianeta. L'inizio del Ramadan è infatti determinato dal primo avvistamento della luna crescente. È il periodo dello sawm, il digiuno, uno dei cinque pilastri dell'Islam. Gli altri quattro precetti fondamentali per ogni devoto musulmano sono la Shahada, testimonianza di fede; le Salat, preghiere rituali, la zakat, elemosina canonica e infine l'haji, il pellegrinaggio alla Mecca. Il sacralità di questo mese è fondata dal Corano stesso: in questo mese, secondo la tradizione islamica, l'arcangelo Gabriele rivelò il Corano al profeta Maometto. Ciò avvenne negli ultimi dieci giorni del mese, in una notte tra le ultime cinque dispari che tradizionalmente è la ventisettesima, chiamata «notte del destino». Allah stesso sottolinea l'importanza di questo periodo dell'anno: «È nel mese di Ramadan che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione. Chi di voi ne testimoni digiuni. E chiunque è malato o in viaggio assolva in seguito in altrettanti giorni». Così sta scritto nel Sacro Libro. E Maometto dal canto suo ha ribadito: «Saranno perdonati i peccati a chi digiuna nel mese di Ramadan con fede sincera e sperando nella ricompensa divina». Il digiuno va rispettato da tutti dall'alba al tramonto. Durante tutto il mese, il nono del calendario lunare islamico, ogni buon musulmano deve astenersi dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali. Chi è impossibilitato a digiunare perché malato o in viaggio può anche essere sollevato dal precetto, però, appena possibile, dovrà recuperare il mese di digiuno successivamente. Nella pratica si possono ottenere delle deroghe come i lavoratori dei campi che in Italia hanno ottenuto la dispensa da Ahmad al Sakka, laureato all'università islamica al Azhar de Il Cairo, attuale grande imam della Moschea di Roma. «Ci sono casi speciali in cui è lecito per un musulmano derogare al divieto di bere acqua durante il giorno nel Ramadan - ha spiegato l'imam egiziano, tramite Mario Scialoja, uno degli amministratori del centro islamico - in particolare è esente dal divieto chi lavora in condizioni molto pesanti, come ad esempio chi sta nei campi sotto il sole a temperature torride o chi è impegnato nelle acciaierie davanti ai forni». Più rigida l'osservanza nei Paesi del Golfo. Chi sarà scoperto a bere o a mangiare nel periodo compreso tra l'alba e il tramonto, consacrato al digiuno durante il mese sacro all'Islam, potrà subire una condanna fino a un mese di carcere o il pagamento di una multa. È quanto ha disposto la polizia degli Emirati arabi. Il colonnello Mohammad Nasser Al Razooqi, vice direttore del Dipartimento delle indagini criminali presso la polizia dell'emirato, ha detto che violare i precetti del mese sacro equivale a offendere i musulmani ed è quindi un atto criminale punibile in base alla legge. Già lo scorso anno la polizia di Dubai aveva usato la linea dura durante il Ramadan, arrestando due cittadini arabi e un europeo sorpresi a bere e a mangiare di giorno. A segnare la fine del Ramadan è l'Id Al Fitr, la festa della rottura che si tiene il primo giorno del mese successivo, un appuntamento dedicato alla famiglia che si passa insieme dopo una preghiera all'aperto. La fine del Ramadan è festa grande, meno effervescente l'inizio e infatti ieri nelle moschee italiane erano poche le persone che si sono recate a pregare. Saranno molte di più venerdì, giorno santo e di preghiera. Il Ramadan è molto di più di un digiuno. È il periodo dell'anno nel quale, il buon musulmano, per ben 16 ore di fila tende all'autocontrollo e persegue la perfezione, l'ihsan. La consapevolezza della presenza e del timor di Dio. Il mese della jihad, ma non quella perseguita dagli integralisti alla Osama Bin Laden. La jihad, secondo il Corano è lo sforzo di riuscire a purificarsi della proprie passioni. Gli integralisti invece approfittano di questo mese per compiere ancor più efferati delitti. Anche ieri a Farah nell'Afghanistan occidentale due kamikaze hanno tentato l'assalto a una moschea. L'attentato è fallito e sono morti solo i terroristi. Lontano dalle barbarie, la religione di Allah sposa le nuove tecnologie. Per osservare il Ramadan oggi basta un beep. Sono tante, infatti, le applicazioni del cellulare che aiutano il fedele musulmano a rispettare le pratiche legate al mese sacro islamico: applicazioni come «iPray» o «iQuran» ricordano l'ora in cui pregare, mentre programmi come «FindMecca» o «mosque finder» aiutano il viaggiatore che si trova in una città straniera a individuare il luogo di preghiera più vicino. Si tratta di applicazioni utili non solo per il mese di Ramadan, ma anche durante il resto dell'anno: ci sono infatti programmi che aiutano a trovare il supermercato Costco più vicino, in cui si trovano gli alimenti preparati secondo i dettami islamici, altri che insegnano l'esatta pronuncia araba della preghiera quotidiana, o altri ancora che contano le pagine del Corano lette durante la giornata. Il mese dell'unità della consapevolezza di appartenere a un'umma, nazione, benedetta. Perché, come ha detto nel sermone di inizio Ramadan, l'imam di Parigi Abd al-Wadud Yahya Gouraud «Il mese del digiuno non deve diventare una routine». Il rischio relativismo si insinua anche nell'Islam. Un periodo sacro per oltre un miliardo di persone che credono nell'Unico Dio. Islam: sottomissione a Dio e abbandono alla sua volontà. Messaggi di pace che troppo spesso vengono dimenticati. Messaggio di conciliazione come l'omaggio dell'Osservatore Romano che ha salutato l'inizio del mese del digiuno nella direzione del dialogo nella chiarezza delle posizioni voluto da Papa Ratzinger.