Cancellate dalla mente le gesta del piccolo Harvey Cheyne, il quindicenne di «Capitani Coraggiosi» di Kipling, che sul mare trova l'occasione per crescere e maturare
Oanche il giovane ufficiale del «La linea d'Ombra» di Joseph Conrad, insieme al quale molti lettori adolescenti hanno trepidato nell'attesa del vento che spingesse la nave della vita verso il porto dell'età adulta. Se il mare nella letteratura di formazione è stato quasi sempre elemento di redenzione e di catarsi, non è così in Acqua Viziata (edizioni Tea, 238 pagine, 11 euro) seconda opera di Roberto Goracci, che racconta di una dimensione liquida non più epica ma stantìa, non più solcata da marinai alla ricerca di un destino superbo, ma da nuovi ricchi e varia bassa umanità che porta in barca riti e tic del «generone romano», categoria ormai assurta a modello nazionale. Una schiatta da basso impero fatta di individui svogliati, stanchi e sfibrati dall'abbondanza, alla ricerca di emozioni forti ma frustrati dalla codardia intellettuale. Insomma la marineria della domenica che nemmeno in mare (lo specchio principale in cui sono ambientate le storie è quello di Ponza) riesce a staccarsi da una vita povera di afflati spirituali. Goracci che prima di scoprirsi scrittore è stato skipper, cuoco, soldato semplice, ristoratore, cacciatore di tesori nei Caraibi e broker di yacht, mette nel frullatore i miasmi della foce del Tevere dove di regola è ancorato il suo natante, la maleducazione imperante, le canottiere e le escort di seconda categoria che nell'immaginario dei protagonisti conferisce agli yacht all'amatriciana un sapore vagamente mediorientale. L'autore racconta di cinque barche e cinque equipaggi. Lo skipper ex sballato, che per pagarsi le spese è costretto a portare in giro coppie di milanesi stile «lavoro, pago, pretendo». Il velista che si considera l'erede di Cino Ricci, il barbuto skipper dell'Azzurra degli anni '80, puntiglioso ma letale per chi lo accompagna. Il faccendiere, ricco sfondato, che ha tanto da nascondere. Il parvenu rampante che invita l'amico con il conto corrente rimasto al palo a godere del lusso sfrenato. Un ritratto, quest'ultimo, che farà girare nella tomba il capitano Achab, cacciatore indefesso di Moby Dick. Sui natanti di oggi salgono nuovi ricchi che vanno per mare come se andassero a Cortina o in qualche locale della Costa Smeralda. Con donne a pagamento e cocaina al seguito. Un libro veloce e graffiante. Consiglio ovvio: da portare in barca quest'estate.