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Ma quale Clicquot, nell'antico relitto trovato uno champagne da discount

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.ma tra la spuma e le bollicine c'è un universo di storia. È la Coca Cola, il soft drink più popolare del pianeta. E oggi scopriamo che la bevanda frizzante del farmacista di Atlanta è anche kosher. Il sito Internet dell'Unione delle Comunità Ebraiche italiane ha svelato ieri una storia che si aggiunge alle tante attorno alla famosa bibita. John Stith Pemberton, quel farmacista e medico statunitense che verso al fine dell'800 inventò la Coca Cola, andava a caccia di un rimedio pratico contro il mal di testa e, probabilmente, non si pose mai il problema che la sua bevanda potesse essere bevuta anche dagli amici di credo ebraico. Il problema se lo pose invece il rabbino Tuvia Geffen che dal 1910 al 1970 fu guida della comunità ebraica di Atlanta. La formula della Coca Cola è uno dei segreti meglio custoditi dell'umanità. Gli inglesi, durante la seconda Guerra Mondiale, riuscirono ad impossessarsi del decrittatore per intercettare i messaggi tra Berlino e la flotta dei sommergibili nazisti. Gli elementi esatti della Coca Cola non li ha ancora scoperti nessuno. Sembrava. Nei primi anni Trenta Helen, studentessa di chimica e figlia del rabbino Geffen, analizzò la bibita che stava diventando tanto famosa e scoprì, orrore, che conteneva un ingrediente proibito per gli ebrei: una glicerina derivata da grassi animali. Rabbi Geffen, preoccupatissimo, contattò Harold Hirsch, della comunità ebraica di Atlanta e capo degli affari legali della Coca Cola. Hirsch fissò subito un incontro con con Asa Candler, allora proprietario dell'azienda. In quell'incontro a Rabbi Geffen fu, cosa più unica che rara, resa nota la formula segreta della bibita. Da quel momento la glicerina e un altro derivato a base di mais saranno sostituiti da ingredienti... permessi. E così la bevanda divenne kosher, facendo contente tante persone. E allargando il numero dei suoi compratori.

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