L'ultimo stadio del matrimonio
RitaPavone va in pensione. «Perché la domenica mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita di pallone», celebre ritornello di 40 anni fa delle donne sedotte e abbandonate a casa mentre il marito se ne va allo stadio: tutto finito e non perché con lo «spezzatino» imposto dalla televisioni ormai si segue il pallone sette giorni su sette. Il merito? Semplice, del sindaco di Genova che ha avuto la trovata (geniale) di far sposare i tifosi a Marassi: quindi tutti allo stadio con la propria donna per impalmarla e non per tradirla con il primo cuoio che passa. Catering, steward e hostess, servizi fotografici e filmati tutto tra le sacre mura di Marassi che hanno visto le imprese di Genoa e Sampdoria. Naturalmente i novelli sposini potranno indossare la maglietta rossoblu o blucerchiata altro che abito bianco o simili. Il costo della cerimonia non si conosce ancora, ma dovrebbe essere medio-popolare anche perché, vista l'arcinota tirchieria, ai genovesi non si possono chiedere troppi soldi. E c'è già la fila: il pacchetto completo prevede nozze e giro di campo su gradinate e tribune tra gli applausi ma anche i probabili cori di scherno di mariti depressi e separati o di donne reduci da una seduta dallo psicologo per colpa dell'assegno di mantenimento troppo basso. A quel punto l'ego del maschio italico sarà completamente soddisfatto perché sposarsi allo stadio riesce ad unire in un abbraccio, per certi versi mortale, le due più grandi passioni: donne e pallone. Sulla riuscita della cerimonia, soprattutto quando l'impianto sarà affollato, resta qualche dubbio visti gli inevitabili apprezzamenti che riceverà la sposa dagli ultras con gli occhi iniettati di porchetta e hot dog. Certo, consigliamo al futuro marito di evitare di sposarsi quando in campo da lì a mezz'ora scendono in campo maschioni come Cristiano Ronaldo o Borriello perché si rischierebbe la fuga immediata della sposina con il cavaliere di turno e il ritorno alla casella di partenza come nel gioco dell'Oca. Inutile pensare che se la giunta Alemanno avesse uno stadio, avrebbe già salvato il bilancio vista la passione dei romani per loro due squadre. Peccato che sia di proprietà del Coni ma la trovata potrebbe essere riproposta anche dalle nostre parti.