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Teatro, gran finale al Tuscolo Fedra chiude la stagione 2010

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Una scena della tragedia

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Il teatro greco e i suoi miti. Dal guerriero Aiace descritto da Sofocle, l'amico di Achille torturato dal dolore e rancore per la sua morte, all'eroina ateniese Lisistrata di Aristofane, fino alla Fedra innamorata del figliastro, la moglie di Teseo creata da Euripide che per la vergogna decide di togliersi la vita. Tre capolavori della drammaturgia classica protagonisti del cartellone estivo del teatro romano del Tuscolo, datato al I secolo a. C. e andato in scena dal 27 luglio al 1 agosto. Una rassegna che si è rivelata, per la terza volta consecutiva, un grande successo di pubblico. Il progetto, sponsorizzato dalla Provincia di Roma, è il frutto della collaborazione tra la Comunità Montana Castelli romani e prenestini, che gestisce il Parco archeologico, e l'Inda (Istituto nazionale del dramma antico), e ha portato in tournée, nell'incantevole cornice dell'acropoli tuscolana, gli spettacoli in programma al teatro romano di Siracusa. A concludere la rassegna nella suggestiva cornice del teatro romano è stata la "Fedra" di Euripide, impersonata dalla bravissima Elisabetta Pozzi. La tragedia è ambientata a Trezene dove la dea dell'amore, Afrodite, introduce il dramma raccontando l'offesa infertale da Ippolito (Massimo Nicolini), il figlio di Teseo (Maurizio Donadoni) e della Amazzone. Il giovane, infatti, la rifiuta, proclamandola la peggiore delle divinità, e al suo posto onora Artemide, dea della caccia. Afrodite decide allora di punirlo e instilla nel cuore di Fedra, la sposa di Teseo, un insano terribile amore per il figliastro Ippolito. Il dolore e il rimorso, così la donna soffre e si consuma in silenzio, fino ad uccidersi, ma il suo segreto non durerà a lungo. Un colossal della tragedia greca che trova nel Parco archeologico del Tuscolo e nei suoi attori, interpreti di una straordinaria profondità, il connubio perfetto. Per gli spettatori un incredibile tuffo nella storia. A conclusione della stagione teatrale una piccola cerimonia finale per ricordare Edoardo Sanguineti, traduttore dell'opera. Il presidente della Comunità Montana Giuseppe De Righi ha voluto omaggiare con il Premio Tusculum la memoria del grande intellettuale scomparso, alla presenza del sovrintendente Fernando Balestra.

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