Quando quei talenti maledetti piacciono troppo al pubblico

Il fascino ignobile dell'artista maledetto non tramonta. Anzi, di questi tempi sembra sia diventato un attraente gioco infernale quello di osannare star violente e assassine. Non solo da parte del pubblico, composto perlopiù da adolescenti isterici e ipnotizzati da rock star esagitate, ma anche e soprattutto da parte di chi sa bene come trasformare in business la vita di personaggi trasgressivi, o peggio, malvagi. La lista è lunga. Dalla modella cocainomane e anoressica Kate Moss, ora di nuovo in pista e richiestissima sulle passerelle di mezzo mondo, alla Venere nera, Naomi Campbell, che con sorprendente disinvoltura picchia chiunque osi irritarla: dalla cameriera colpevole di non trovarle il paio di jeans desiderato all'autista di turno, poco veloce nel traffico newyorkese e quindi malmenato e percosso. Ma la Pantera nera, dopo essere stata penalizzata a pulire le strade di New York con tacchi a spillo e scarponi della nettezza urbana sulle spalle, ha risalito la china del successo. Persino dopo che una giornalista le ha di recente chiesto la storia di un diamante regalatole da un dittatore africano: la top model si è alzata, colpendo la telecamera. Ora, nella sua vita, è tutto odore di fiori d'arancio e la bella Naomi si prepara a convolare a nozze da favola con il suo magnate russo Vladimir (perchè no?) nella vanvitelliana reggia di Caserta. La segue a ruota la star dei reality e aspirante cantante Paris Hilton, il cui preferito passatempo è guidare in stato di ebbrezza. Come la sua amica Lindsay Lohan, che non è riuscita nemmeno a presentarsi in tribunale (perché chissà in quale festa mondana aveva perso i documenti) per rispondere all'udienza sulla sua libertà vigilata, e ricevendo così un mandato d'arresto. La Lohan ha dovuto quindi pagare 100 mila dollari di cauzione. Mentre alla popstar Kesha, nuovo fenomeno pop in vetta a tutte le classifiche mondiali con il disco «Animal» non imbarazza nulla, tanto meno lesinare dichiarazioni al limite del trash: l'amica di Paris Hilton, ricorda come «ad un party dell'ereditiera ero talmente ubriaca che ho vomitato nel suo armadio scambiandolo per il bagno». Con Lily Allen, invece, ha fatto pipì nel lavandino della cucina ad un'altra festa perché i bagni erano occupati. E parlando di un'altra amica, la non meno nota Katy Perry, con cui duetta nel nuovo singolo «Starsukk», che sta già scalando le classifiche statunitensi, ha confessato di non ricordare se ha baciato anche Katy, «perchè ho baciato un sacco di ragazze». Da noi, invece, imperversano quotidianamente con le loro bravate, Fabrizio Corona e Belen Rodriguez. Lui si fa ritirare la patente senza preoccupazioni di sorta. Mentre comincerà l'11 novembre il processo d'appello a carico dell'agente fotografico condannato lo scorso anno a 3 anni e otto mesi per alcuni episodi di estorsione. Come se non bastasse, il quadro degli impegni giudiziari del fotografo si è arricchito in questi giorni con l'accusa di bancarotta relativa a una asserita evasione da 17 milioni attuata insieme a Lele Mora. Lei, invece, da soubrette sudamericana è diventata anche testimone nell'inchiesta sulla droga della movida milanese. L'attrice e ballerina 25enne ha, infatti, ammesso cadidamente di aver sniffato cocaina in passato. Proprio come il cantante Morgan. L'ultimo della serie è l'angelo nero del rock francese, Bertrand Cantat, il bello impossibile che cantava Baudelaire e Mayakovsky ed era leader dei Noir Desir. Il roker maledetto, a sette anni dalla lite che provocò la morte della compagna Marie Trintignant, è tornato un uomo libero. Sono, di fatto, scaduti i termini della libertà condizionata a cui era stato sottoposto dopo la sua uscita di prigione per buona condotta, nell'ottobre del 2007. Ora vive in riservatezza tra Parigi e Bordeaux, dove abitano i figli avuti dalla prima moglie, a sua volta morta suicida all'inizio di quest'anno. Cantat ha ripreso il lavoro in studio con i Noir Desir, anche se non si sa quale sarà il futuro della sua band, che non ha ancora annunciato un nuovo album. Il gruppo ha tuttora moltissimi fan e tanti organizzatori di concerti si contendono Cantat a suon di offerte vertiginose. Un esempio per tutti, il Festival des Vieilles Charrues, ritrovo storico dell'estate bretone, che l'anno prossimo compirà 20 anni e sogna di ospitare per l'occasione una reunion della band di Cantat nel 2011. Ma per ora il riserbo è totale. Intanto, due brani del gruppo registrati nel 2008, quando l'artista era ancora in libertà condizionata, sono andati a ruba subito dopo essere stati diffusi in rete. L'artista maledetto incanta le platee e i manager ne approfittano per montare il personaggio bello e dannato. Oggi, i simboli irriverenti che vanno contro le regole della legge, della natura e della religione, sono le icone posticce del Terzo Millennio. Che purtroppo sollevano le pruderie voyeuristiche della gente. Mentre l'artista che segue i dettami della spiritualità e la ricerca del bello viene emarginato, tacciato di buonismo, di esercitare la pornografia dei sentimenti e quindi abbandonato al suo solitario destino. Mala tempora currunt!