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Salotto Sabaudia: Vip e cultura al sole pontino

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La spiaggia di Sabaudia

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È l'estate della bandiera blu, delle dune sfregiate dal mare ma anche del «Mondo di Patty», il musical che ha fatto impazzire milioni di adolescenti. L'estate del premio letterario «Sabaudia Cultura» e dei villoni sulla spiaggia, protetti dal glicine e dai muri bianchi dietro ai quali si celano piscine, maioliche di Vietri ed happy hours a base di parmigiano e prosecco. Sabaudia, a pochi giorni dal suo compleanno - fu fondata il 5 agosto 1933, anche se inaugurata nell'aprile dell'anno successivo - festeggia sommessa proponendosi colta (in omaggio ai suoi estimatori Pasolini, Moravia e Maraini) e come sempre poco ruffiana. Dicotomica Sabaudia: spartana nell'architettura talvolta malinconica ed elitaria per i vecchi e nuovi ricchi romani, ben lieti di farsi novanta chilometri per un bagno nelle acque celesti della provincia pontina. Sabaudia glamour (San Felice, negli anni Sessanta, lo è stata ma in maniera più sfacciata) ha abbracciato in questo scorcio d'estate i fianchi di Claudia Gerini e le labbra di bambola di Monica Bellucci, ha carezzato i capelli perlati di Giovanni Malagò (che recentemente, ad un settimanale, ha rinnovato - il suo amore nei confronti delle dune) ed ha cercato di dare corso a progetti turistici di ampio respiro, da quelli popular a quelli più blasonati per una promozione in realtà già conquistata. Ad agosto sono previsti i concerti di Massimo Ranieri e Fiorella Mannoia, l'arrivo dei comici come Enrico Brignano. Ma prima c'è il musical di Patty (sabato 31 agosto, organizza Ventidieci) e c'è la seconda edizione di «Sabaudia Cultura», il premio letterario che ha ospitato Francesco Rutelli, che riceverà tra gli altri Sergio Rizzo (con «La Cricca») e Mario Segni con il suo «Niente di personale - solo cambiare l'Italia», presentato dal direttore de Il Tempo Mario Sechi il tre agosto prossimo. Sabaudia versione 2010 non è più la Bloomsbury pontina dei bei tempi che furono: è più spaccona e meno aristocratica, qualora l'aristocrazia s'intenda in termini culturali. L'inciampo consiste forse proprio nell'inseguire i fasti di una nobiltà intellettuale andata perduta. Va assecondato invece il suo presente fatto di spaghettate e di occhiali griffati sulle dune. È quella la sua faccia di oggi. Dicotomica ma bella. Solo troppo poco ruffiana.

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