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Chi ha perso il boa si faccia avanti

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Catturato un altro crotalo nella pineta di Ostia

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«Non voglio che gli facciano alcun male. Ma desidero che qualcuno lo trovi e lo porti via di qua, in un posto adatto. Amo gli animali ma l'idea di avere nel giardino un boa, nascosto da qualche parte, mi mette a disagio. Anzi mi fa venire i brividi». Come non capirla Eleonora Tosti, madre di un bambino, padrona amorevole di due cagnolini e residente con la famiglia in via dei Villini 28, al Nomentano. Da giorni è caccia al serpente, probabilmente un boa di modeste dimensioni, che avrebbe trovato rifugio nel giardino della famiglia dove nessuno ci passa più. Finora però il serpente nessuno l'ha visto nemmeno di sfuggita anche se sarebbero inequivocabili tracce della sua presenza visto che, nel giro di quattro mesi e nello stesso punto, sono stati trovati i resti della muta. «La prima volta - racconta Eleonora Tosti - mio marito ha detto che poteva essere di una biscia e finita nel giardino portata dal vento. Poi lunedì scorso abbiamo rinvenuto la seconda muta, sempre nello stesso punto. Non poteva essere una coincidenza. Così sono andata al Bioparco con il "reperto" e mi hanno detto che poteva appartenere a un boa». A quel punto sono scattate le telefonate al Cites del Corpo Forestale dello Stato. Una squadra con in più un esperto del Bioparco sono giunti sul posto per capire se oltre "il reperto" ci fossero tracce in grado di portare all'identificazione del rettile e alla cattura. Si tratta di personale esperto, gli stessi che neppure un anno fa, nel giro di pochi giorni, catturarono due crotali della Pineta di Castel Fusano e che, nonostante siano scettici sull'ultimo presunto avvistamento di qualche settimana fa «pur in assenza di riscontri» hanno «abbiamo attivato tutte le procedure».   Dopo il Cites a via dei Villini è stata la volta della Protezione Civile che ha spedito un suo veterinario che astutamente ha suggerito di coprire il terreno di farina in modo da seguire le tracce lasciate dal rettile e scoprirne il nascondiglio. Ieri è venuto a controllare. «Niente - dice sconsolata Eleonora Tosti - il tappeto di farina era intatto. Del boa nessuna traccia». Forse il rettile ha mangiato e a pancia piena per un po' non si farà vedere. Nel frattempo la signora alle prese con il misterioso boa sta cercando di capire se questo rettile sia scappato da una casa vicina oppure lasciato nei giardini che abbelliscono la strada. «Se qualcuno l'ha perduto, venga a prenderlo - si appella - Si faccia vivo, sia responsabile». Intanto le indagini proseguono perché il boa, se ha trovato rifugio in quel giardino non ha percorso chilometri ma deve appartenere a qualcuno della zona.   «È un animale - conferma Marco Fiori responsabile della sezione investigativa del Cites Corpo Forestale dello Stato - che si muove molto lentamente. Si acciambella e se c'è, qualcuno prima o poi, lo vede. Tra l'altro due anni fa in quella zona fu rinvenuto un pitone». A complicare le cose per individuare il serpente l'ipotesi del luogo dove possa aver allestito la tana. «Con molta probabilità nel vano tecnico - ha spiegato sconsolata la Tosti - dove avrebbe tutto ciò che gli occorre. Calore, acqua e umidità. Come avesse trovato una suite a 5 stelle». Dalla quale però presto sarà sfrattato. Si spera con le buone.

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