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Addio a De Marchi, il padre della psicosociologia

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Padredella psicosociologia italiana è stato fondatore e presidente in Italia di tre importanti scuole di psicoterapia: quella psico-corporea di Wilhelm Reich, quella bioenergetica di Alexander Lowen e quella umanistica di Carl Rogers. Nato a Brescia il 17 luglio 1937, aveva fondato l'Aied (Associazione Italiana per l'Educazione Demografica) nel 1953, guidandola per più di 20 anni con un impegno particolare nello sviluppo della cultura della contraccezione in Italia. De Marchi è stato poi protagonista in Italia di varie battaglie per i diritti civili riuscendo tra l'altro, nel 1971, con una storica sentenza della Corte Suprema, ad ottenere la revoca dei divieti penali all'informazione e all'assistenza anticoncezionale. Nel dibattito sui delitti in famiglia, De Marchi evidenziò come il nucleo familiare resti il luogo principale in cui avvengono gli omicidi. A suo giudizio il fenomeno «è il frutto del fallimento» della legge 180 sulla salute mentale, la «legge Basaglia». Da qui la richiesta di «una riforma radicale e l'apertura di cliniche psichiatriche che non siano affatto i vecchi manicomi ma strutture umanizzate, oltre che di centri per l'attività riabilitativa». Nel 1984 ha lanciato una nuova teoria della cultura e della nevrosi con il suo libro «Lo shock primario». Nel 1986 ha fondato a Roma l'Istituto di psicologia umanistica esistenziale, diretto fino alla morte. I funerali si terranno oggi al «Tempio dei laici» del Verano.

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