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La Capria s'adegua, Avallone preferisce la carta

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SilviaAvallone, solare under trenta che con «Acciaio» è arrivata seconda al Ninfeo di Villa Giulia, non ama essere «digitalizzata» invece che «sfogliata». Il mezzo è il messaggio, diceva McLuhan, dunque che effetto fa, ai nostri autori, l'irresistibile ascesa dell'ebook? Dice La Capria: «La letteratura è una cosa solitaria, un fatto tra me e il libro stampato. Un'abitudine radicata, che non mi posso togliere dalla testa. Che invece le mie opere siano lette in tutti i modi possibili, è comunque un bene. Ma sia chiaro, questa rivoluzione non muta il mio modo di narrare». Replica indirettamente Silvia Avallone: «È vero, non bisogna temere il nuovo. Ma per me la lettura resta un momento di impegno, di concentrazione che la pagina incoraggia più di uno schermo. Insomma, se devo essere letta preferisco in modo tradizionale. E scriverò sempre pensando che le mie pagine siano sfogliate». Indifferente Elisabetta Rasy: «Un approdo inevitabile, l'ebook. Dunque non mi fa ne piacere né dispiacere. Ma mi preoccupa l'integralismo tecnologico, chi sposa il progresso per forza. Riguarda molti altri settori, non solo i libri su internet». Ermanno Rea è netto: «Sono nato con la carta e non so né voglio uscire dalla mia pelle. Però non santifico la mia vecchiaia, se un editore mi proponesse un vantaggioso contratto ebook accetterei». Modernisti invece Camilla Baresani («Mi dispiace solo che gli ebook non possano essere sottolineati, io sono una maniaca di questo vezzo») e Giuseppe Conte («Non ho paura della tecnologia, l'importante è che non chiuda l'immaginazione e non cambi i contenuti»). Lorenzo Pavolini si spinge più in là: «L'ebook è ideale per il mio modo di scrivere, tra romanzo e saggio: permette l'inserimento di materiali ipertestuali, al posto magari delle tanto respingenti note. I libri di carta? Saranno oggetti vintage, dove pubblicare i classici. Già Mondadori ed Einaudi sono tornati a collane stile vecchia maniera, come la gloriosa Medusa. Ecco, un giorno essere pubblicati su carta avrà lo stesso valore di entrare nei Meridiani». Li. Lom.

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