Tour magico tra chiese e gallerie

Saràappunto la Notte di Caravaggio, ideata dalla Soprintendente speciale al polo museale romano Rossella Vodret per celebrare il quattrocentesimo anniversario della morte del geniale artista lombardo, spirato sulla spiaggia di Porto Ercole il 18 luglio del 1610. Le tenebre e l'oscurità delle sue ambientazioni sembreranno uscire dai quadri e farsi notte. Così dalle 19 di stasera fino alle 9 di domani i luoghi più emblematici che custodiscono i suoi capolavori resteranno aperti al pubblico, gratuitamente e senza prenotazione. Cuore dell'evento sarà la Galleria Borghese, creata dal cardinal Scipione Borghese, il più appassionato dei suoi collezionisti, deciso a tutto pur di appropriarsi dei suoi dipinti, con le buone o con le cattive. E infatti il magnifico museo terrà aperta solo la sala con i capolavori del Merisi: ai cinque di proprietà della Galleria Borghese (il sesto, il San Giovanni, andrà a Porto Ercole essendo l'ultimo quadro portato con sé da Caravaggio sulla sua feluca), si aggiungeranno eccezionalmente per l'occasione la Giuditta e il Narciso da Palazzo Barberini, il San Giovannino dalla Galleria Corsini e il San Giovanni dai Musei Capitolini. Nei giardini antistanti l'ingresso principale della Galleria Borghese saranno anche installati due maxischermi che per tutta la notte proporranno un ciclo di proiezioni dedicate al grande artista lombardo e fornite da Rai Educational. Sarà cinema all'aperto prima o dopo la visita al museo. Le altre grandi protagoniste della notte caravaggesca saranno le tre chiese che conservano fin dall'inizio i suoi capolavori: San Luigi dei Francesi con la sconvolgente trilogia dedicata a San Matteo, la basilica di Santa Maria del Popolo (l'unica chiesa a chiudere all'una) con la Crocefissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo e Sant'Agostino con la Madonna dei Pellegrini. Complessivamente saranno quindici le opere di Caravaggio da ammirare in notturna, magari accompagnati da un gelato rinfrescante, visto che l'evento è sponsorizzato dall'Algida. Per l'occasione è stata attivata anche una linea di speciale di bus, la linea Caravaggio, attiva dalle 20 alle 8 del mattino e che accompagnerà ogni venti minuti i visitatori lungo l'itinerario, speriamo con maggior puntualità dei normali bus diurni (le partenze saranno dalla Galleria Borghese). Inoltre venti giovani storici dell'arte cureranno una serie di visite guidate. «Immagino – spiega la Vodret – un bagno di folla in quella notte che è l'ambientazione prediletta dei suoi quadri e in orari in cui è possibile attirare l'attenzione di persone che abitualmente non frequentano mostre e musei». L'unico piccolo cruccio della Vodret è quello di non aver potuto inserire nel tour il Casino Ludovisi, che custodisce l'unico olio su parete dipinto da Caravaggio: «Sarebbe stato una chicca ma l'ambiente è troppo piccolo, circa tre metri per due, per accogliere tanta gente e così abbiamo dovuto rinunciare». Mario Resca, Direttore generale per la valorizzazione dei beni culturali, profetizza «un grande successo mediatico e di pubblico perché Caravaggio è un marchio che colpisce» mentre il sottosegretario al Ministero dei Beni culturali Francesco Giro, presentando l'evento, ha detto che «Caravaggio è un artista vicino ai giovani anche per la sua storia tormentata e quindi questo evento è diretto anche a loro, in una città come Roma destinata a potenziare la sua ineguagliabile vocazione culturale». Tutto bene, per carità, purché però la griffe di Caravaggio non diventi un tormentone da condire in tutte le salse con il pretesto della sua indiscutibile popolarità capace di battere tutti i record di incasso. Tanto più che già in autunno si annuncia a Roma una mostra su Caravaggio e i caravaggeschi nella Città Eterna. Magari dopo questa appassionante Notte Bianca lasciamolo riposare un po' in pace e pensiamo anche ai nostri musei dimenticati e trascurati, magari pieni di capolavori eppur mai onorati dalla luce mediatica.