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Biondi Soul

Il cantante jazz e soul Mario Biondi

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Ascoltando a occhi chiusi la sua voce sembra di trovarsi di fronte a una reincarnazione di Barry White. Magari con tanto di orchestra al seguito. E invece si tratta di un siciliano doc che ha fatto del soul la sua ragione di vita. Mario Biondi è balzato in vetta alle classifiche di tutto il mondo con «This is what you are», brano tormentone che qualche anno fa ha spopolato nelle radio. La sua fortuna è legata al nome di Norman Jay, deejay inglese della BBC che dopo averlo ascoltato lo ha lanciato nell'Olimpo dello star system. Da allora la sua popolarità è sempre cresciuta. Dal disco di platino conquistato con «Handful of soul» al duetto sanremese con Amalia Grè in «Amami per sempre». Fino al doppio disco di platino dell'ultimo «If» che ha già venduto 150 mila copie. Domani alle 21 il cantante sarà alla Cavea dell'Auditorium per presentare il suo «Spazio Tempo Tour», in cui oltre ai nuovi brani ci saranno anche le canzoni che hanno fatto la sua fortuna. Non ultima «Just the way you are» che il cantante ha inserito nel doppio «I love you more - Live», composta da Billy Joel e interpretata anche da Barry White. Sul palco di «Luglio suona bene», Biondi sarà accompagnato da una nutrita schiera d'orchestrali composta anche da Lorenzo Tucci e Fabio Nobile - batteria, Andrea Satomi Bertorelli - tastiere, Andrea Celestino - basso, Tommaso Scannapieco - contrabbasso, Daniele Scannapieco - sax, Giovanni Amato - tromba, Claudio Filippini - piano, Luca Florian - percussioni, Wendy Lewis - cori. Tra le frecce al suo arco, la capacità di non soffrire di timori reverenziali: il paragone con i grandi del passato non lo ha mai spaventato. Anzi. La sua carriera è iniziata addirittura come spalla di Ray Charles ed è proseguita duettando con Ornella Vanoni. Un successo inarrestabile: la capacità di coniugare mercato e qualità nelle corde vocali di un artista che ha fatto della coerenza artistica la sua arma segreta. Anche per questo il cantante siciliano ha deciso di abbandonare le major e salire sul carro di Renato Zero e della sua etichetta indipendente. Duro e puro come pochi altri, Biondi non si lascia irretire dalle sirene del successo. Per lui l'unica cosa che conta è la verità della musica.  

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