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Chi tira coca uccide la foresta amazzonica

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Sembraun paradosso ma purtroppo è così. Una striscia di coca sniffata negli Stati Uniti o in Europa distrugge 10 metri quadrati di Foresta amazzonica. Ogni ettaro coltivato a piante di coca ne desertifica altri quattro. Dati allarmanti al punto che il governo della Colombia sta per diffondere, in tutto il mondo, uno spot di 30 secondi, sul rischio inquinamento da cocaina. Di questo tratta «Cocaina s.p.a», il titolo scelto da Vincenzo Spagnolo, giornalista dell'Avvenire e dell'emittente televisiva Tv2000, per un monumentale volume - 488 pagine, una amplissima bibliografia corredata da filmografia e video, ed un ricco indice di nomi - che traccia le rotte e i profitti dell'industria della polvere bianca dal Sud America agli Usa, dall'Africa all'Europa, dall'Asia all'Oceania, insomma un fiume sotterraneo che investe ormai tutto il pianeta, senza sostanziale differenze. Il libro racconta le storie degli «imperatori» della coca, con citazioni dei più illustri boss del narcotraffico. E anche di tanti imprenditori italiani, tra loro Matteo Cambi Rocco Bormioli erede della dinastia di vetrai di Parma. falliti per colpa della «bamba». I viaggi dei corrieri usando i più fantasiosi sistemi, compresi i sommergibili, ma anche quanti, coraggiosamente, si oppongono alla diffusione della sostanza, senza nascondersi temi scottanti come quello della sua legalizzazione o meno. Un ampio capitolo è dedicato al riciclaggio e alle imprese insospettabili finanziate con i proventi della polvere bianca. Malgrado i dati ufficiali parlino, almeno per l'Italia, di un calo della diffusione delle droghe, la «polvere bianca», sembra non conoscere crisi di mercato e si propaga in maniera inquietante in ogni classe sociale. Un giro d'affari immenso che, secondo stime approssimate, raggiunge un totale di oltre 300 miliardi di euro. «Cocaina s.p.a» racconta anche le conseguenze nelle strade italiane. Così si scopre che a Roma il più giovane tossicodipendente in cura al Sert ha appena nove anni. L'anno scorso, la soglia era 11 anni. Vittime del marketing incalzante degli spacciatori che vendono il «boccino», un quinto di grammo ad appena 10 euro. Il libro si chiude con una profezia degli Inca e con considerazioni non proprio rassicuranti. Spagnolo vede, infatti, «un panorama disastroso e allarmante» fatto di coca che «scorre a fiumi», con le impietose statistiche che parlano di un numero di persone pari ormai a 21 milioni, che fa uso di cocaina nel mondo, 13 milioni nella sola Europa, 1 milione in Italia. Uno scenario mondiale nel quale «le società di molti paesi rischiano di diventare totalmente dipendenti, clinicamente o economicamente, dalle droghe».

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