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Il gerarca dimenticato

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.Forse anche troppo. Tanto da essere cancellato in fretta dalla memoria, incompreso. Fu un personaggio singolare, Adelchi Serena, fascista della prima ora, podestà e gerarca, di cui gli storici aquilani Walter Cavalieri e Francesco Marrella, ricostruiscono la biografia, recuperando una gran quantità di documenti inediti. Lo fanno con un volume improntato a una seria ricerca scientifica che ha seguito il percorso politico e umano di Serena, contestualizzandolo negli anni difficili della guerra, fino al rifiuto ad aderire alla Repubblica di Salò. «Adelchi Serena il gerarca dimenticato» restituisce alla luce un pezzo di storia, rileggendo attraverso gli atti un periodo, quello del '40-'41 che è quello della «trasformazione abortita». «Verso la fine del '41 – si legge in un passaggio del volume - il lavoro svolto da Serena ha avviato una profonda riforma del Partito (l'ultimo tentativo di rilanciare il Pnf) e ha infastidito non poco la maggior parte dei gerarchi (...) Serena si è opposto alla riduzione del partito a un ruolo subalterno e ha dispiegato in ogni campo il suo collaudato attivismo. Notevoli apprezzamenti su questa linea sono espressi soprattutto dai fascisti più giovani, i quali hanno accolto con favore molte iniziative della segreteria Serena, quali la legge sul controllo dei prezzi e l'istituzione dell'Organizzazione Capillare». Ma questo è anche il momento in cui i nemici si moltiplicano, e per il gerarca si apre la strada che, nonostante la carica innovativa, porterà all'oblio.

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