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Il ballo secondo Akram Khan A Villa Adriana mix indiano

Il coreografo Akram Khan a Villa Adriana

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«Sì, anch'io mi sono innamorato delle imponenti, gigantesche rovine di Villa Adriana: eppure provengo a mia volta da una tradizione millenaria, quella indiana», afferma il coreografo inglese originario del Bangladesh, Akram Khan, facendo seguito alle parole di Gianni Borgna e di Carlo Fuortes, rispettivamente presidente e amministratore delegato di «Musica per Roma» che, col ministero Beni Culturali, il Comune di Tivoli e la Regione Lazio hanno organizzato la quarta edizione (da oggi 15 giugno al 18 luglio) del Festival di Villa Adriana, appena annunciato. Ricco di spettacoli di danza internazionale, oltre alle performances di musica e teatro, il Festival si inaugura quest'anno con un grande assolo di Akram Khan, un artista in cui Europa e India convergono nell'aspirazione al misticismo, ma soprattutto alla conoscenza – «Gnosis» (in greco «conoscenza») si intitola la sua performance inaugurale. Attraverso un costante atteggiamento speculativo verso i miti e le religioni, i costumi e le tradizioni, alla ricerca della verità, Arkam Khan a Roma è stato protagonista delle tante edizioni del Romaeuropa Festival, della rassegna «Tersicore» – in cui ha ballato con Sylvie Guillem – ed infine un anno fa nell'Auditorium Conciliazione ha tenuto un indimenticabile assolo di danza guerresca indiana. Sì, nella danza di Khan non sai dove finisce la componente occidentale e dove quella indiana, soprattutto il kathak con caratteri narrativi, al cui maestro - Sri Pratap Pawar – Khan dedica il presente spettacolo.   «Mi ha intrigato un personaggio del Mahabharata, la sposa Gandhari che passa tutta la vita bendata, per condividere la sorte del marito cieco. Studiandola, giungo ad una nuova comprensione della storia. Ma ho la sensazione che la nuova generazione stia perdendo il senso della spiritualità, della pazienza, del lavoro». Akram Khan è accompagnato da musicisti dal vivo pakistani, indiani, inglesi, tra cui la percussionista Yoshie Sunhata del gruppo giapponese Kodo. Non dimentichiamo che per la danza presto ammireremo un gruppo cinese del Taiwan, l'ensemble israeliano Vertigo, e «Babel» di Sidi Larbi Cherkaoui. Per la musica S. Cecila invierà Carlo Rizzari - assistente del M° Pappano - per Prokofiev e Beethoven, indi Enrico Rava con l'orchestra jazz del Parco della Musica ed Elvis Costello con i Sugarcanes. Per finire, l'amatissimo e ineguagliabile puparo Mimmo Cuticchio, in una performance su «Tancredi e Clorinda», con musica dal vivo di Monteverdi del gruppo Musica Antica Antonio il Verso: infine, il teatro-circo della fantasiosa francese Aurélia Thierrée.

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