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La giovinezza finisce in estate

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Èanche questo «Forse la giovinezza» di Claudio Pastena (A&B Editrice, pag. 188, 17 euro). Un romanzo che parla dell'adolescenza e delle sue scoperte senza ipocrisie, un racconto che sa d'amore e di verità. «Il 1967 aveva già dentro gli anni a venire», è in quella estate che il protagonista, di cui non si svela mai il nome, diventa adulto trovandosi a fare i conti con la scomparsa improvvisa di una madre pensata fortissima e scoperta fragile e umana. Un mondo di figure femminili che vanno da una sorella volitiva e indurita dalla vita a una nonna acquisita che è una specie di strega. Claudio Pastena disegna la famiglia in tutte le sue pieghe e lo fa sullo sfondo di un Meridione incantato e dal sapore contadino. Primo romanzo dell'autore non volutamente noir, «Forse la giovinezza» è un ritratto che non dura il tempo di un'estate, ma quello di un'intera generazione. «Dopo di allora non si poté più essere giovani. Il mondo stupidamente diventò adulto», Pastena chiude le sue pagine così come le ha cominciate e il trapasso finale diventa quello dell'intera umanità.

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