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La donna alla finestra non sa che qualcuno la sta osservando

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NataliaPoggi n.poggi@iltempo-it L'esercito delle Dunne-maniache capitanate, forse, da Veronica Lario-Berlusconi (che nella sua ormai celebre lettera a Repubblica s'identifica in Rose «la metà di niente» protagonista del romanzo d'esordio della scrittrice irlandese) sono già corse in libreria a comprare «Donna alla finestra» (edizioni Guanda), l'ultima fatica letteraria della Dunne. Lo storytelling, in questo caso, ruota intorno a una famiglia benestante (Lynda, Robert e i due figli Cìaran e Katie), apparentemente serena, e senza problemi. Ma poi riemergono gli incubi del passato: Danny, il fratello minore scapestrato di Robert, un passato da pecora nera e mai da figliol prodigo. Nel campionario delle sue scelleratezze la macchia più grave è aver provocato, seppure indirettamente, la morte della sorellina di dieci anni Emma. Per questo non è mai stato perdonato dai suoi genitori. Sarà Lynda a prendere di petto la situazione con lucidità e raziocinio e riuscirà ad evitare la catastrofe. Catherine Dunne è in Italia per presentare il suo libro. La raggiungiamo al telefono per chiederle prima di tutto come mai ha messo tra i protagonisti del suo romano un personaggio così visceralmente cattivo come Danny. «In verità Danny non è l'elemento più forte del circolo della narrazione. Ci sono pure Lynda e il Losco. Ho pensato a Danny come un personaggio cattivo capace di compiere azioni riprovevoli ma che comunque potesse riscuotere un pò di simpatia al lettore. Insomma il mio intento era quello di creare empatia per lui. Danny non è parte di questo circolo vizioso. Manipola il losco, suo figlio ecc. perché vuole mettere alla prova la sua forza distruttiva». Alla fine lei lo salva? «Non proprio. Danny rimane ciò che è, condannato a non poter mai cambiare. Ecco, io mi immagino che morirà da solo tormentato dagli incubi del passato, convinto di essere stato una vittima mentre invece è un carnefice». Passiamo a Lynda e al suo debole marito. «Robert è preoccupato perché la sua azienda sta per fallire. Si tiene tutto per sé. Questo è il motivo per cui la coppia ha dei problemi. Linda apparentemente è molto contenta, seduta sugli allori. Forse un po' vacua ma proprio durante le avversità troverà dentro di sè risorse insospettabili». È vero che lei predilige storie di gente comune? «Non sono completamente d'accordo. Tutte le vite sono straordinarie, quella della vicina, del tizio suul'autobus ecc. Dietro la facciata ordinaria c'è sempre una grande storia da raccontare». Lei cosa legge quando non scrive? «Un elenco lunghissimo. Cambio autore tutte le settimane. Ora sono particolarmente affascinata dall'americana Siri Hustvedt e dalla canadese Margareth Laurence. Mi piace molto anche la letteratura indiana». Donna alla finestra non ha un finale. «Mi piacciono le storie che restano aperte. Non credo mai che le cose finiscano chiaramente. Sono un po' preoccupata sul futuro di Jon (il figlio di Danny, ndr). Lynda e Robert troveranno la loro strada».

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