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E al gigante di Hadid 750 mila euro da Fendi

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«L'accordocon Fendi - dice a Il Tempo - che entrerà nel cda ci dovrebbe portare 750.000 euro». E forse l'impressionante «Calamita cosmica» di Gino De Dominicis che campeggia all'ingresso è stata messa lì anche per captare energie positive. Questo scheletro disteso, lungo 24 metri, è il degno biglietto da visita di un museo ambizioso. La mostra del geniale De Dominicis, curata da Bonito Oliva, è la maggiore attrazione. Del resto non si dimentica la risata dell'artista intitolata «D'Io» che risuona fra i corpi delle scale: pare deridere tutte le polemiche sul Maxxi. In un percorso sommario non mancano le opere d'impatto. Ecco la gigantesca membrana organica, nera, di Anish Kapoor che sembra nascere dallo spazio stesso del museo, capace di attrarre e respingere. O l'avvolgente wunderkammer con le «Sculture di linfa» di Giuseppe Penone, che ci portano in una dimensione d'equilibrio tra uomo e natura e che «dialogano» con l'ecologico muro-parete incurvato, traspirante aria e luce, realizzato da Nunzio in legno combusto e dipinto. Evoca una dimensione cosmica il cielo nero solcato da stelle cadenti di Anselm Kiefer. E se volete riflettere sul tema pirandelliano dell'identità, non perdetevi i tre gentiluomini settecenteschi in gesso messi in scena da Giulio Paolini. Se poi cercate un'immagine dell'Italia attuale, fra crisi e tagli, passate sotto l'«Italia porta» di Luciano Fabro con due silhouette della penisola capovolte e disposte ad arco.

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