HUMPDAY, di Lynn Shelton, con Mark Dupplass, Joshua Leonard, Alicia Delmore, Stati Uniti, 2009. Sembra che negli Stati Uniti ci sia un festival del cinema pornografico.
Pervarcare ogni limite e aggiudicarsi un premio, decidono, pur essendo entrambi eterosessuali, di comportarsi di fronte alla videocamera che si sono subito procurati come se fossero degli omosessuali in amore. La moglie di uno, quando glielo raccontano, si impenna perché, al minimo, le sembra un'idea sciocca, poi alla fine si lascia abbastanza convincere e così ecco i due, prenotata in albergo una stanza, mettere in azione la videocamera e cominciare dei goffi abbracci fra loro. Quando però si ritrovano entrambi in mutande, fanno marcia indietro e rinunciano alla buffa impresa tornando a rispettare le loro inclinazioni naturali. Ci ha raccontato questa vicenda curiosa una regista, Lynn Shelton, con qualche film di un certo rispetto alle spalle, anche se assente finora dal mercato italiano. Ha privilegiato quel realismo piano che ha vari spazi nel cinema indipendente che si fa negli Stati Uniti e sia nei dialoghi, sia nelle situazioni da cui emergono, sia soprattutto nei modi con cui poi li ha rappresentati ha fatto in modo di farceli sentire quasi come se venissero improvvisati di fronte alla macchina da presa. Prima, perciò, come dal vero, la decisione presa dai due amici mezzo ubriachi, poi lo scontro con la moglie di uno di loro, dosato con accenti attentamente calibrati, infine lo sconcerto dei due al momento di cominciare ad attuare il loro piano: disagio, imbarazzo, tentativi incerti di darsi delle giustificazioni, impacci sempre più accentuati via via che sembra approssimarsi il momento dello spogliarello. Fino a quella conclusione che, pur in un certo senso liberatoria, lascia nei due improvvisati attori un vago disappunto per il loro fallimento. Nonostante spunti tanto stravaganti, il film per il piglio asciutto della sua regia, può seguirsi. Anche perché lo interpretano due attori, Mark Dupplass e Joshua Leonard, che evitano con cura cifre scabrose troppo facili. Con un merito in più, il fatto che, qui da noi, li doppiano Lillo e Greg: con implicita ironia.