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Donna velina o con il velo? Se ne parla a Massenzio

la scrittrice Anais Ginori

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Uno, anzi due monologhi. Firmati Anais Ginori. Il tema è l'amore. In questo caso l'amore per il proprio corpo. La Velina (sì, proprio il tipo di donna che imperversa in televisione) è la prima a parlare e avrà la voce di Isabella Ragonese. La Velina parla di sé, del proprio rapporto con il corpo, di come per lei sia un vero e proprio «strumento» di lavoro e di comunicazione. La seconda è «la velata» e avrà la voce di Ginori stessa. Una femmina occidentale che decide di convertirsi all'Islam e quindi di coprire il proprio corpo con il velo: un velo che le lascia scoperti soltanto gli occhi. Il comune denominatore è il concetto di una femminilità che si sente minacciata. È l'inedito che verrà letto dall'autrice Ginori alla Basilica di Massenzio per la nona edizione di Letterature questa sera alle 21 (ingresso libero, capienza 2.000 posti, se piove la serata trasloca al Teatro Valle). Una nottata tutta italiana in attesa del Premio Pulitzer Elizabeth Strout, che si esibirà l'8 giugno: stesso luogo, stessa ora. Il secondo inedito di oggi, quello di Pietrangelo Buttafuoco, racconta la conversione di un milite che si ritrova a scoprire l'amore verso Dio.  Anche in questo caso quotidianità e spiritualità vanno a braccetto. Il terzo testo è firmato dal critico letterario (e pasoliniano doc) Walter Siti. Che declinerà la tematica dell'amore con svariati micro-racconti. Per dirla come l'ha raccontata lui, il punto di partenza è un luogo comune: cambiano le circostanze materiali della vita ma l'amore è sempre lo stesso, qualunque sia il modo di raccontarlo e qualunque siano i tempi. Walter Siti dice «no» e afferma: «Anche i sentimenti cambiano: anche l'amore ai tempi nostri ha subito una sua destrutturazione. Un po' come - ha continuato - quello che è successo nell'arte culinaria. Ora per fare una carbonara ti portano gli spaghetti sconditi e un piattino accanto, con il guanciale. Siamo noi a dover mettere insieme i pezzi». Sotto la regia di Fabrizio Arcuri e la direzione artistica di Maria Ida Gaeta, la kermesse trascorrerà tranquillamente sulle note dei Gabin Soundtrack System, che lasceranno il microfono a casa per preferire una performance acustica, tutta suoni e chitarre. Come solitamente accade all'interno del Festival Letterature, anche per questa occasione - mentre gli autori leggeranno i loro brani - dietro le loro spalle scorreranno immagini montate per l'occasione.

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