Mazza-Bonolis uno a zero Il «senso della vita» è dire quello che si pensa
Main questo Paese si può dire quello che si pensa o no? Mauro Mazza, direttore di Raiuno, uomo che mangia pane e tivvù da buoni venticinque anni, ieri ha detto chiaro che certi eccessi di «Ciao Darwin» non gli piacciono. In particolare non ama i grumi di vermi spalmati addosso a malcapitate signorine che poi vengono beccate dai polli. E come dargli torto? Eppure Mazza, che avrà pure diritto di dire quello che gli piace e che non gli piace, si è sentito rispondere in un modo che a Roma vuol dire una cosa sola, che i criticati «ce so' annati in puzza». Dopo l'intervista di Mazza apparsa su «Repubblica» Bonolis ha risposto: «È infantile circoscrivere un lavoro di anni in una sola cosa. Mazza è molto bravo e anche io, se Del Noce non potesse, lo vorrei nella direzione di un mio ideale palinsesto tv. Io lascio i vermetti senza i quali da anni mi sono mosso lo stesso, lui però lascia la personale copertura politica e vediamo che succede senza vento nelle vele». Sapevamo tutti che Del Noce è il suo direttore ideale (una volta l'ha chiamato affettuosamente «vecchia cotica»), ma non sapevamo che gli bruciassero tanto le convinzioni (a destra) di Mazza. In fondo si può essere veltroniani (Bonolis non l'ha mai nascosto) e apprezzare anche due bravi direttori del Pdl. L'incidente diplomatico ha generato anche una nota ufficiale del Biscione: «Mediaset si guarda bene dal giudicare i programmi della Rai, con qualche eccezione per riconoscere, quando lo pensiamo davvero, la bravura e la professionalità di chi li idea e li conduce. Ma che il neodirettore di RaiUno, che gestisce una rete tv da 10 mesi dopo una carriera tutta giornalistica, arrivi a definire "orripilante" la proposta di una rete concorrente e di un conduttore del livello di Paolo Bonolis è del tutto inopportuno. Il direttore di Raiuno lasci i verdetti sui programmi ai critici e soprattutto al pubblico...». Ma non sarà che a Mediaset brucia il 29,45 di share di «Ti lascio una canzone» contro il 17,9 di «Ciao Darwin 6» dell'altra sera?