Lusso e lussuria over cinquanta

Doccia fredda per i produttori di «Sex and the City 2», che, negli Stati Uniti, speravano di superare il successo della prima puntata. Nei primi quatto giorni (il film è uscito negli Usa il 27, in Italia il 28) non si sono concretizzate le speranze di sfondare il tetto dei 57 milioni di dollari di incasso registrati due anni fa dal primo «Sex and the City», in soli due giorni. Ora, tra giovedì e ieri, il botteghino si è dimezzato: 46,3 milioni di dollari, 23 ogni due giorni di programmazione. Comunque la pellicola negli States è prima in classifica e, anche se chi ha investito non si frega le mani, di certo non può lamentarsi. E sono cattivi, e anche un po' invidiosi, quelli che hanno soprannominato il film «Flop and the City». «Sex and the City 2» propone un concentrato di puro kitsch made in Usa. Lampadari, mobili e soprammobili letteralmente ricoperti di brillanti (o almeno che come tali brillano), ma anche scarpe, vestiti e oggetti di vario genere. Una full immersion negli status symbol (o almeno che come tali vorrebbero apparire). Tutti oggetti (auto, telefonini, computer) nuovissimi sfoggiati dalle «vecchie» protagoniste: Sarah Jessica Parker, Cynthia Nixon, Kim Cattrall e Kristin Davis che, in pratica, cambiano un abito firmato ogni 30 secondi, parlando di sesso, oltre che di soldi (un po') e pasticci familiari (un pochino), ma soprattutto del problema dell'età, visto che, viene detto esplicitamente, la boa dei cinquanta è bella che girata. Uno sfoggio di lusso e lussuria talmente esagerato che alla fine non può che divertire. Ma non le fan di antica data. Il pubblico femminile (il 90 per cento della serie tv e del film) a questa pellicola ha assegnato una stentata sufficienza.