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L'opera buffa di Mozart ama le voci del futuro

Tre speranze del canto lirico

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Viva i giovani, quando sono quelli talentati, tenaci, studiosi, ma anche divertenti e divertiti dell'Opera Studio dell'Accademia di S. Cecilia: i quali questa sera si presenteranno sul palcoscenico della Sala Petrassi, al Parco della Musica, per interpretare - da cantanti ormai professionisti - «Così fan tutte» (Vienna, 1790) di Mozart, in forma scenica. Una grande occasione, dopo anni di sacrifici: sì, perché oltre allo studio e alla cura della vocalità, oggi i cantanti debbono stare attenti alla linea, alle correnti d'aria, al pernicioso fumo, agli eccessi di ogni genere, altrimenti la voce fa cilecca. Ma Opera Studio che cos'è? È una straordinaria scuola di perfezionamento vocale, la cui creazione si deve - manco a dirlo – al presidente dell'Accademia di S. Cecilia Bruno Cagli, preoccupato per il calo di voci specie belcantistiche nel nostro Paese, che ne era stato la patria. È stato lui a porre al vertice di Opera Studio nel 2004 il celeberrimo soprano Renata Scotto, che da allora vi insegna coadiuvata da docenti per la dizione e la teatralità. Qui giungono giovani di ogni nazione per perfezionarsi, e pare proprio che il talento si celi in tutti i Paesi del mondo: «Mi arrivano ragazzi molto dotati dall'America meridionale e perfino dalla Corea del nord, un tempo poverissima di voci» - precisa la Scotto - Così fan tutte di stasera è un vero debutto: l'intricata, divertente vicenda di scambio di coppie, grazie a cui due fidanzati intendono provar la fedeltà delle rispettive ragazze, complice l'irresistibile servetta Despina, descritti nel libretto di Lorenzo Da Ponte, intrigò tanto Mozart, che con la sua musica divina ne fece un capolavoro dell'opera buffa. I ventenni oggi impegnati sono Carmen Romeu (Fiordiligi), Anna Goryacheva (Dorabella), Simone Alberti (Guglielmo), Davide Giusti (Ferrando), Damiana Mizzi (la servetta Despina), Pietro Di Bianco (lo scettico don Alfonso). L'Orchestra dei Conservatori di Musica diretta da José Maria Sciutto, insieme con la Cantoria dell'Accademia di S. Cecilia, suonerà sullo sfondo dell'allestimento scenico degli allievi Gennaro Vallifuoco e Zaira De Vincentiis dell'Accademia di Belle Arti di Napoli (sezione scenografia). Insomma, sarà un trionfo della giovinezza, ma una giovinezza operosa, con valori in cui credere, cui si affida il futuro della musica e della società tutta, anche se terribili tagli finanziari stanno per abbattersi su di essa. Ma per i ragazzi di Opera Studio è già in programma un concerto il 21 giugno ad Ancona, per la Festa della Musica: poi il 7 agosto al Festival di Tagliacozzo: il futuro sarebbe tutto davanti, e si spera senza nubi.

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