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«Elogio della precarietà»

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Questoè, infatti, un male ma per qualche verso tollerato, perché riconducibile al gusto della trasgressione che abbonda nel dna nazionale. Così Enzo Mattina nella prefazione del suo libro «Elogio della precarietà - il lavoro tra flessibilità, sussidiarietà e federalismo», scritto per Rubettino (176 pagine 15 euro). Docente di politica del lavoro presso l'università di Salerno, ex segretario nazionale della Uilm e della Flm (Federazione dei lavoratori metalmeccanici) e confederale della Uil, ex eurodeputato. Per Enzo Mattina «il lavoro precario è un'altra cosa, è legale e forse in ciò è la sua maggiore pecca, perché evoca sensi di colpa per il solo fatto di essere stato consentito. Certamente - scrive ancora l'autore- è un fenomeno sociale meritevole di grande attenzione, ma non ha fondamento la demonizzazione che se ne fa e soprattutto non ha senso la campagna della paura che lo addita come l'agente disgregatore di vite individuali. La precarietà del lavoro potrebbe però diventare un'opportunità. se ci sforziamo di gestirla». Enzo Mattina già autore di altri saggi dedicati al tema del lavoro e al Mezzogiorno, con questo nuovo lavoro editoriale vuole analizzare senza preconcetti vizi e virtù di questo fenomeno tipico del nostro tempo. C. T.

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