Voce da Badescu

Troppi pregiudizi. Voglio far conoscere i lati positivi della Romania. Ramona Badescu riscopre la musica e pubblica un cd in cui mescola canzoni rumene e melodie napoletane. Si intitola «Jumi Juma» che in rumeno vuol dire appunto «Metà e metà». Ramona Badescu, perché ha sentito il bisogno di approfondire il suo lato musicale? Qui in Italia lo sanno ancora in pochi ma la musica è stata la mia prima grande passione. In Romania cantavo già a quattro anni. Suono chitarra e pianoforte e compongo anche canzoni. Insomma si può dire che sono una musicista navigata. Qual è il filo conduttore dell'album?  Sono sei canzoni tratte dalla tradizione rumena e sei da quella napoletana. Il mio obiettivo è quello di far scoprire al pubblico i tantissimi punti di contatto che ci sono tra le nostre due culture. Lei è stata nominata dal sindaco Alemanno consigliere per i Rapporti con la Comunità Rumena. Tutto questo ha avuto un ruolo nel progetto del cd? Certo. Anche se devo ringraziare soprattutto la mia famiglia e la mia forza di volontà. Essere stata scelta dal sindaco Alemanno per questo compito delicato è un onore. Ma devo confessare di non aver ricevuto alcun finanziamento per questo lavoro. Insomma è tutta farina del mio sacco. Secondo lei nella nostra città ci sono molti pregiudizi contro i cittadini rumeni? Continuamente. D'altronde basta ascoltare qualsiasi telegiornale per rendersi conto che gli episodi negativi di cronaca sono tantissimi. Ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. Ci sono tanti rumeni che vivono in Italia e che sono bravissime persone. E guardi che non sono affatto di maglie larghe. Che intende dire? Che chi sbaglia deve pagare e anche amaramente. Per i rumeni che delinquono propongo il carcere direttamente in Romania. Dove la galera è più dura. Come si fa ad abbattere il muro del pregiudizio?  Con la cultura. I nostri due popoli sono più simili di quanto si possa immaginare. Anche le lingue si somigliano tanto. Il primo obiettivo deve essere l'integrazione. Ci sono tanti bambini di origine rumena ma nati in Italia che, però, non conoscono la loro storia. E gli italiani? Anche noi conosciamo poco i punti di contatto che esistono tra le due culture. E l'ignoranza può fare davvero molti danni. È necessario aprire la mente e lasciare alla gente la possibilità di scegliere. Tornando al nuovo cd, lei collabora con Gigi Finizio. Perché ha fatto questa scelta? Perché amo la canzone napoletana e Finizio è uno dei miei interpreti preferiti. E poi abbiamo entrambi gli stessi obiettivi. Anche lui lotta contro l'emarginazione. Lui combatte per il sud dell'Italia e io per la Romania. Oltre al cd e alla musica quali sono gli altri progetti che ha messo in campo per favorire l'integrazione della comunità rumena a Roma? Tra le cose principali c'è la linea verde, un numero di telefono che i rumeni possono chiamare per superare le mille difficoltà che incontrano nella vita quotidiana. A parte la musica, cos'altro bolle in pentola? Per il momento voglio concentrarmi su questo progetto. Poi tra una settimana potrà succedere di tutto. Chissà...