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E la nobildonna fece fortuna con i fiori

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Ovverodella tenuta nel comune di Ardea, tra Aprilia e il litorale di Tor San Lorenzo, che fu acquistata all'asta nel 1956 dal marchese Gallarati Scotti e dalla moglie Lavinia Taverna. Era una landa desolata di stoppie, in un paesaggio insignificante. Donna Lavinia aveva però la passione delle piante, era un'accanita collezionista. Un puntiglio dal quale non sarebbe uscito niente se non l'avesse indirizzata Russell Page, il paesaggista inglese. «Meglio un giardino che una collezione», disse alla nobildonna. Così suddivise la tenuta in spazi circoscritti dal disegno geometrico. Nacque un roseto formale, uno per le collezioni, un rock garden. Donna Lavinia continuava a raccogliere specie rare. Ma, nel piantarle, seguì i consigli di Page, creando movimento: una collinetta, un lago artificiale, siepi e filari di alberi. Aggiunte e integrazioni anche negli anni Ottanta trasformarono un deserto in un luogo con l'anima. I Giardini della Landriana sono un luogo da visitare, per la bellezza e per le specie botaniche rare, anche dopo 13 anni dalla morte della marchesa. E sono anche un business. La principessa Stefanella Aldobrandini cura l'organizzazione dell'enorme attiguo vivaio, che a maggio e a ottobre propone una intrigante mostra-mercato. Li. Lom.

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