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Arbore: "Meno male che c'è Fiorello"

Renzo Arbore

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«Quello che mi assomiglia di più? Oggi è Fiorello». Renzo Arbore non teme le provocazioni e dall'alto dei suoi 73 anni si può permettere il lusso di dare i voti ai colleghi musicisti e presentatori tv. Senza dimenticare i concerti dal vivo: da domani sarà in scena al Sistina con la sua Orchestra italiana con repliche fino a domenica. Renzo Arbore, dopo vent'anni dalla sua nascita l'Orchestra italiana è ancora in giro a far ballare il mondo. Ma qual è il segreto di tanta longevità? La passione che ci metto. Il pubblico se ne accorge e non rimpiange mai i soldi spesi per il biglietto. Ci chiamano da Verona a Sidney, da Crotone a Pechino. Senza soluzione di continuità, con il più classico dei passaparola. Abbiamo un pubblico trasversale. Siamo un po' come Bocelli: in platea vedo gente dai 20 agli 80 anni. Nello show del Sistina ci sarà spazio solo per la musica napoletana? Altro che. È uno spettacolo a tutto tondo che intreccia jazz, reggae, teatro e arte varia. Con omaggi a Totò, Murolo, Gabriella Ferri e Nino Manfredi. Un po' com'è la mia formazione che ha sempre spaziato tra comicità, note e televisione. Alla fine il suo discorso torna sempre lì. Alla cara, vecchia televisione. In questi tempi di stravolgimenti, come se la passa il piccolo schermo? Oggi si fa una televisione quasi sempre legata all'attualità. La mia, invece, è una tv d'autore, senza tempo, ispirata al cinema e ai grandi del passato. Cosa consiglia a chi vuole fare una televisione senza tempo? Di lasciarsi andare all'improvvisazione, in una sorta di jazz della parola. Oggi, invece, va molto di moda la televisione recitata. Si fanno le prove davanti allo specchio e poi si fa un lavoro da attori. Non se ne salva proprio nessuno? Qualcuno sì. Penso a Lillo & Greg, Ficarra e Picone e Brignano. Ma forse quello che mi assomiglia di più è Fiorello. È un grande improvvisatore e punta tutto sui tic della gente e sulla satira di costume. Lo considera una sorta di suo «figlioccio» artistico? Non direi. Siamo in sintonia e abbiamo molte cose in comune. Tutti e due amiamo la radio e la musica. Ma da qui ad essere un figlioccio ce ne passa.

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