Più venduti Soldini e Virzì
CANNES - Si chiude il marchè su una Croisette blindatissima a causa delle proteste contro il film algerino «Hors la loi» di Rachid Bouchareb. Tutti hanno guadagnato meno, ma la crisi ha fatto abbassare i prezzi e c'è stato più scambio sul mercato. Tengono bene i film italiani: «Cosa voglio di più» di Silvio Soldini è stato il titolo più gettonato (con vendita anche in Usa), insieme con «La prima cosa bella» di Paolo Virzì e «La nostra vita» di Luchetti che non ha avuto una grande accoglienza da parte della critica, entusiasta però per l'interpretazione di Elio Germano. Per Le Monde è un film «modesto e tonico». Liberation lo definisce «un melò senza lacrime», ma apprezza «il sorprendente» Germano e il regista che ha tratteggiato il «ritratto di un'Italia popolare persa tra sogni da parvenus e tradizione operaia dimenticata». Più negativo il quotidiano cattolico La Croix, che critica «la cronaca stancante, ipernervosa» di un film «soffocante malgrado i suoi personaggi accattivanti». Il più positivo è Radio France International, secondo cui «La nostra vita» è «il primo ritratto cinematografico convincente dell'Italia berlusconiana, tenero e impietoso, con un formidabile attore, che esplora un sentimento raramente trattato al cinema, la rabbia». Avrà circolazione europea (soprattutto in tv) anche «Draquila» di Sabina Guzzanti, ma è Michelangelo Frammartino con «Le quattro volte» ad aver movimentato il mercato. Tra l'altro il cane Vuk, il Border Collie protagonista del film, dal 28 maggio nelle sale italiane distribuito da Cinecittà Luce, ha ottenuto il Premio Speciale della giuria del Palm Dog, conferito dalla stampa inglese alla miglior interpretazione canina. Nel marchè si sono intanto moltiplicati i distributori italiani, piccoli e piccolissimi, visto che circolano ormai film a meno di 100 mila dollari e i prezzi sono più accessibili. Venduto a Filmauro di Aurelio De Laurentiis il film di Garreth Edwards, «Monsters», su un gruppo di americani sopravvissuti a un attacco alieno. Cinecittà Luce ha comprato la monumentale «Autobiografia di Nicolai Ceausescu», mentre la Sacher di Nanni Moretti distribuirà «Cleveland vs Wall Street». Tra breve in Italia lo scabroso film coreano «The Housemaid», preso da Fandango, ma hanno trovato acquirenti anche «Fair Game», «Biutiful», «Hors la loi», «Des hommes et des dieux», oltre alle nuove opere di Kiarostami, Frears, Leigh e Loach, passato ieri in concorso con il suo lavoro sulla «Route Irish», la strada più pericolosa del mondo che, dall'aeroporto internazionale di Bagdad, porta alla Green Zona, nel centro città. In Italia uscirà la prossima stagione distribuito da Bim, per mostrare la devastante follia della guerra dall'angolazione non ancora esplorata del contractor, figura professionale addestrata, pagata fino a 10 mila sterline al mese e beneficiaria dell'immunità della legge irachena, per il decreto 17 del 2003 (ora revocato ma sempre praticato). Tali mercenari operano perciò fuori dalle regole e dalla Convenzione di Ginevra, diventando anelli di un business che lucra sulle guerre, causando crimini impuniti su civili, donne e bambini, ogni giorno.