Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il partito trasversale si chiama Star Trek

default_image

  • a
  • a
  • a

Èbella, bellissima, ha gli occhi verdi e una fluente chioma rosso-castano. Ma il massimo successo nel mondo dello spettacolo l'ha ottenuto tutta dipinta di marrone, tonalità caffè tostato, e con una placca ossea tipo rinoceronte sulla testa. Misteri di Star Trek, la saga fantascientifica più antica e famosa. Lei si chiama Suzie Plakson, è nata a Buffalo e questo fine settimana lo trascorrerà a Bellaria Igea Marina, bel comune sulle rive dell'Adriatico, come ospite d'onore dei fan, e sono moltissimi, della serie tv nata nell'ormai lontano '66. La Plakson ha preso parte a vari telefilm e con ruoli diversi (tanto chi la riconosce?): tutta dipinta di marrone, azzurrina con corna a ventosa, oppure con le orecchie a punta e i capelli a caschetto, versione femminile del dottor Spock. Certo che spiegare la fisica di Star Trek è facile. Un po' meno è spiegare la metafisica di Star Trek. La fisica della serie fantascientifica non può che affascinare: chi non ha sognato di possedere il teletrasporto per raggiungere la persona amata, per arrivare nel luogo desiderato senza dover sonnecchiare per qualche ora sulla poltrona scomoda di un treno delle Ferrovie dello Stato? E il «telefonino» del comandante Kirk? Quello è un sogno che abbiamo potuto realizzare, visto che sono usciti in commercio almeno venti telefonini ispirati all'aggeggetto nel quale l'attore, serissimo, diceva: «Kirk a Enterprise...». E sono diventate realtà anche le porte scorrevoli a sensore, ormai in qualunque supermercato. Ma una volta erano solo sull'Enterprise. Un po' più difficile è capire perché tante e tante persone, per «rendere omaggio» a questo sogno di un futuro tecnologicamente perfetto decidano di travestirsi da personaggi del telefilm e incontrarsi per scambiarsi impressioni, gadget, guardare qualche episodio in tv. Star Trek è uno dei più grandi affari della storia dello spettacolo: ha prodotto qualche migliaio di telefilm, undici film (altri ne arriveranno), un numero imprecisato di giochi, pupazzetti, riviste e un'intera biblioteca (sì, esistono anche i libri di Star Trek). Ma non solo questo: ha generato anche un fenomeno sociale, assolutamente bipartisan, totalmente trasversale, per il quale dei fornai di Cuneo con tutina rossa s'incontrano con avvocati pugliesi armati di phaser. Ci sono notai del reatino tutti dipinti di blu che parlano delle loro collezioni con ragionieri del biellese in scafandro di pelle, stivali e chioma arruffata nera. Addirittura, sembra, che ci siano esponenti dell'Italia dei Valori che fanno il saluto vulcaniano a irriducibili azzurri (di nome e di fatto) del Popolo della Libertà. Volendo capire la scienza della fantascienza chi ha lo stomaco può leggersi «La fisica di Star Trek», pesantissimo saggio dell'americano Krauss. Altre cose perché capirle? Il mondo è bello così. Speriamo però che a Bellaria la Plakson se la tengano al naturale e non pretendano che si dipinga di blu o di marrone A. A.

Dai blog