La strana coppia
Chi non ha canticchiato almeno una volta nella vita «Ma come fanno i marinai/Cosa sarà»? Quella canzone doppia nacque all'epoca della tournée «Banana Republic» ed è diventata il simbolo di un'Italia che usciva dai tormenti politici e dalle faide degli anni Settanta per proiettarsi nell'edonismo degli Ottanta. Lucio Dalla e Francesco De Gregori hanno segnato un'epoca. Correva l'anno 1979 e l'Italia della canzone popolare si esaltava con due poeti della modernità. Più istrione Dalla, più intimista De Gregori. Un'accoppiata irresistibile. Dalla loro unione nasceva una pietra miliare della musica italiana. Il titolo del disco dal vivo di allora è quello della traduzione, effettuata dal solo De Gregori, di «Banana Republics», canzone scritta e incisa da Steve Goodman e portata poi al successo da Jimmy Buffett, che la incluse nel suo album del 1977, «Changes In Latitudes, Changes In Attitudes». Ma quei concerti di Dalla e De Gregori segnarono uno spartiacque. Dopo di loro nulla restò come prima. I loro duetti e il modo in cui si scambiavano le parti restarono nell'immaginario e sarebbero stati imitati da moltissimi altri musicisti. Non ultimi lo stesso Dalla e Gianni Morandi che, qualche anno dopo, ripeterono in due un successo analogo. In quest'epoca di talent show e successi facili, i due menestrelli tornano insieme. Per tornare sui loro passi ma soprattutto per riscoprirsi attorno ai sessant'anni. Di recente Dalla ha dichiarato: «In questi trent'anni ci saremo visti tre o quattro volte». Un po' pochino per due che sembravano grandi amici. Eppure la musica li ha tenuti legati come mai prima. Ed è proprio la musica che li ha attratti di nuovo. A 31 anni da quella magica estate del '79 tornano sui luoghi del delitto. A dire il vero lo scorso inverno li avevamo già visti in tv nei duetti di Raidue e avevamo apprezzato la classe e la misura. Cristalline. Ora, invece, si arriva alla musica dal vivo. Il loro nuovo progetto live si intitola «2010 Work in Progress» e resterà al Gran Teatro di viale Tor di Quinto da domani sera fino a domenica prossima. Dopo i concerti al Teatro degli Arcimboldi di Milano, dove a grande richiesta sono state aggiunte 2 date alle 5 già in programma, il tour sbarca, dunque, nella Capitale. Come per i concerti di Milano, anche a Roma, oltre alla band che già ha accompagnato i due musicisti nello spettacolo andato in onda su Raidue il 22 marzo, si aggiungerà il Nu-Ork Quartet, quartetto d'archi diretto dal Maestro Beppe D'Onghia. La scenografia del tour è firmata da Mimmo Paladino. «2010 Work in progress Tour» riprenderà poi la sua fase estiva a Firenze in piazza Santa Croce il 30 giugno. A seguire numerosi concerti nelle più belle città italiane e nei più importanti festival europei: fra i primi il 4 luglio all'Arena di Verona, il 5 alla Reggia di Venaria a Torino, l'8 al Parco Ducale di Parma, il 14 in piazza San Marco a Venezia, il 23 allo Stimmen Festival di Lorrach, in Germania, il 24 al Sunset Festival di Zurigo e così avanti fino alla metà di settembre, per un numero complessivo di oltre 30 date. Dalla e De Gregori, insomma, sono tornati per restare. Certamente nella scaletta dei concerti romani non mancheranno «Un gelato al limon», «Piazza Grande», «Bufalo Bill», «Santa Lucia», «La canzone di Orlando», «4/3/1943», «Quattro cani», «Rimmel» e «Addio a Napoli», oltre all'inedito «Non basta saper cantare». Ma come faranno questi due vecchi marinai a restare sempre sulla cresta dell'onda?