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Quel Nabucco che sfida il deserto

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L'operaebraica di Verdi, il Nabucco, in cui il re Babilonese Nabucco distrugge il Tempio a Gerusalemme e manda in esilio i bambini di Israele a Babilonia, e alla fine cerca il perdono del Dio degli ebrei e restituisce loro la libertà. Diretta da uno dei più importanti direttori d'orchestra del momento, Daniel Oren, sicuramente il più importante di religione ebraica. Dirigerà l'orchestra «The Israel Symphony Orchestra Rishon Le Zion» mentre Maria Guleghina e Paata Burchuladze saranno gli interpreti principali. Il tutto contornato dalla suggestive fortezza di Masada. È li che ancora oggi le reclute dell'esercito israeliano vengono condotte per pronunciare il giuramento di fedeltà: «Mai più Masada cadrà», in ricordo della resistenza dei mille ebrei, nel 70 a.C., che rimasero assediati da diecimila legionieri romani per due anni fino a preferire il suicidio di massa piuttosto che cadere nelle mani del nemico. «Ho avuto questa idea mentre ero in aereo», racconta al quotidiano israeliano Yedioth Hana Monitz, direttrice dell'Opera Israeliana, «il legame tra Masada e il suo mito e la storia cosi fortemente ebraica del Nabucco mi ha subito affascinata» . Anche per lo stesso Oren rappresentare il Nabucco in una tale cornice è particolarmente emozionante: «Verdi ha compreso i due bisogni più importanti dello spirito umano: avere una casa, e in quella casa sentirsi liberi». Non è la prima volta che Masada diventa palcoscenico, ma mai con un'opera di queste dimensioni. Le tribune potranno ospitare 6500 posti, divise in 7 parti, verranno usati 40 tonnellate di materiale e 40 generatori, sono piu di duemila gli operai che stanno lavorando giorno e notte ormai da settimane. Oltre a cavalli, cammelli e un enorme numero di comparse. Un costo elevatissimo, milioni di dollari, coperti in parte dalla Banca Discount, la banca israeliana sponsor dell'opera. Sono almeno 4000 I turisti che arriveranno in Israele per ascoltare il Nabucco e pernotteranno negli alberghi del Mar Morto. «È la prima volta nella storia di Israele che dei turisti verrano per assistere ad uno spettacolo culturale» racconta Monitz.

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