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Ora Parigi boccia Sabinà e l'Italia la rilancia

Sabina Guzzanti, nei panni del premier Silvio Berlusconi all'Aquila

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È destino che Italia e Francia non siano mai d'accordo: noi maestri nell'arte di arrangiarsi, i cugini d'Oltralpe sempre con la puzza sotto il naso. Anche l'affaire «Draquila» ci divide. Con schizofrenici ribaltoni, sopravvenuti nell'arco di 24 ore. Infatti dopo il sole e gli applausi della Croisette «Sabinà» Guzzanti - che ha filmato a modo suo i terremotati d'Abruzzo - si è dovuta sorbire le nuvole di Parigi. «Le Monde» straccia il docu-film nel punto che la ragazza terribile voleva inattaccabile. «Approssimativo», «privo di precisione e di rigore», scrive Le Monde. «Colata di lava antiberlusconiana che annega la limpidezza dell'intento», incalza «Le Figaro». E in Italia? Dopo le rampogne di Bondi, Sabina oggi ripassa in Rai, ospite di Fabio Fazio. La piazzano pure nella cinquina dei Nastri d'argento. E poi si duole della dittatura mediatica.  

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